mercoledì 1 dicembre 2021

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Benvenuti cari lettori a questa edizione retrò del calendario dell'avvento e tuffiamoci dunque nel dicembre del 1979. 

Al governo c'era Cossiga e sul colle ci stava Pertini con la sua pipa. A Londra si era appena insediata Margareth Thatcher in qualità di Primo Ministro, mentre negli Stati Uniti era il momento di Jimmy Carter con le sue amate noccioline.

In televisione c'erano solo due reti nazionali, ma era questione di giorni, perché il 15 dicembre 1979, la terza rete avrebbe fatto il suo debutto. Ma il 1° dicembre 1979 andava in onda per la prima volta il segnale orario codificato, dove al 52° secondo venivano passati 32 bit contenenti informazioni relative all'ora, al giorno della settimana e del mese. 

Ma sediamoci dunque davanti alla TV!

Un momento, mica ci siederemo per terra! Giammai! Potremmo accomodarci invece su questi divani (che sembrano molto quelli che c'erano a casa mia negli anni '70).

 

E magari, una volta che ci siamo accomodati, possiamo bere una bevanda digestiva. Eccola qua:

Slogan memorabile. Spot facente parte
di una lunga serie di cui alcuni "episodi"
oggi sarebbero improponibili.

E da quale TV sceglieremo i programmi della serata? Optiamo oggi per un Telefunken, con sistema PAL color.

 

Ma invece di guardare un gregge di pecore, vediamo cosa ci propone TV1, la prima rete nazionale.

Siccome è sabato, alle 20.40, dopo il telegiornale e la pubblicità, va in onda Fantastico, condotto da Beppe Grillo e Loretta Goggi. Heather Parisi balla. A seguire c'è la quarta puntata di uno sceneggiato che parla del viaggio di Charles Darwin in America del Sud.

Niente film dunque. Rivolgiamoci allora a TV2 che alle 20.40 propone la quarta puntata di uno sceneggiato britannico, "L'organizzazione", che a quanto pare parla di squali affaristi che pensano solo ai profitti, ulteriori profitti, ancora più profitti.

Alle 21.30 ecco che invece appare un film. Si tratta de "L'udienza", del 1971. Il film è di Marco Ferreri e a quanto pare faceva parte di un ciclo intitolato "Ciao Marco - Viaggio nelle favole nere di Ferreri", a cura del critico cinematografico Pietro Pintus. 

E al termine del film c'era pure il commento con il regista in persona.

La storia ha come protagonista Amedeo, interpretato nientemeno che da Enzo Jannacci, che a un certo punto della vita ha una crisi spirituale. Amedeo allora va a Roma deciso a incontrare il papa, perché deve assolutamente esporgli il suo problema (problema che non verrà mai svelato allo spettatore).

Appare subito chiaro che avere un colloquio personale col papa è una cosa ardua da ottenere, ma lui non demorde. Quasi subito fa la conoscenza dell'untuoso commissario Aureliano Diaz (Tognazzi) che prima gli requisisce un Playboy, rimirandoselo per bene, e poi, per cercare di distrarre Amedeo dal suo intento, lo spedisce a casa della prostituta Aiche (Claudia Cardinale). 

Le arti seduttive di Aiche non riescono a distogliere più di tanto Amedeo. Quando lei, seminuda, gli chiede: "Se dovessimo fare il gioco della torre e ci fossimo io e il papa, chi butteresti giù dalla torre?" lui risponde: "Butterei giù te". Lei si offende e si allontana dal letto. Lui capisce che così facendo non batterà chiodo e le dice: "No, dai, butto giù il papa", salvo poi confessarle la verità a rapporto finito.

Ecco Amedeo, coi suoi occhialoni anni '70, che
seppur inebetito alla vista della bella Aiche,
alla fin fine, le preferisce il colloquio col papa.

Nel tentativo di avere questo benedetto colloquio, Amedeo contatta delle persone influenti, che però lo mandano da altre persone, le quali lo spediscono da altre persone ancora. E nessuno di quelli che incontra gli fa ottenere il tanto agognato colloquio papale. 

Nonostante la frustrazione, lui persevera nella sua missione, giungendo ad atti un po' da invasato, tipo cercare di superare i cordoni di sicurezza quando passa il corteo papale, o addirittura tentando di lanciare bigliettini con una cerbottana quando il pontefice è affacciato al suo balcone.

Vien da chiedersi il perché di tanta ostinazione da parte di Amedeo. Tutta la sua vita è imperniata su questo famigerato colloquio, è proprio un'ossessione e verrebbe da chiedergli: ma chi te lo fa fare? Ma lascia perdere! D'altronde viene pure da chiedersi: perché il pontefice non dovrebbe parlare con chi ne ha veramente bisogno? Perché la somma figura dovrebbe nascondersi dietro una fittissima rete di personaggi, talvolta ambigui o dalla dubbia morale, mostrandosi ai fedeli solo in apparizioni a distanza e negando un suo intervento - minimo - laddove ce ne sarebbe bisogno?

Come andrà a finire la storia? Riuscirà Amedeo a venire a capo della sua vicenda kafkiana, come lui stesso la definisce, e confidare al papa le sue ansie? 

Secondo voi, in un film anni '70, la storia può finire bene?

Bene, il film è terminato, ma ci possiamo sempre guardare l'ultima edizione del tg e poi andare a nanna, perché le trasmissioni sono finite!

A domani!

16 commenti:

  1. Il Telefunken ci riporta subito indietro nel tempo, ottimo inizio di mese e di calendario ;-) Cheers

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    1. ahaha sì, il televisore di legno-plastica mito del suo tempo! Grazie!

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  2. Evvai! Sei tornata in tempo in tempo per il calendario dell'Avvento! Appena ho acceso il PC sono andato di corsa a controllare il blogroll, che non seguo da una vita. Ci speravo ma non ci contavo 😛

    Bel tuffo nel passato! Bella idea quella di usare un vecchio palinsesto.
    In effetti i miei, sposati nel '78, avevano divani simili, in pelle nera ma con base di legno, che sono durati fino a gran parte della mia infanzia.

    Ubriaconi di prima mattina! 😆 Neanche io che sono un bevitore incallito, ho mai osato tanto.

    A me il fatto che il papa non si veda sa di strategia, perché non volevano usare un attore somigliante e non potevano usare quello vero. Tipo Bellifreschi con Banfi e De Sica quando combinano il casino a casa di Stallone e si vede solo di spalle 😁

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    1. Ti ringrazio assai per l'apprezzamento e spero vivamente di riuscire a portare il calendario a termine, ora sto guardando i film pure di notte (anzi, solo di notte) per mantenere il ritmo!

      Secondo me quei divani erano abbastanza indistruttibili, oddio magari la pelle si consumava e si slavava però resistevano a ogni salto di infante!

      Guarda non hai idea di quante pubblicità di liquori assortiti che sto vedendo, ma stavano sempre a bere negli anni '70? Molto più pubblicità di liquori che non di pandori.

      Ahahaha, mi sfugge il film col finto Stallone di spalle. Cioè mi ricordo il titolo ma mi sa che non l'ho visto. Mi viene in mente Sister Act che avevano messo il papa simil-Woytila di spalle che applaudiva danzando al concerto finale.

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    2. Il nostro divano (più poltrona identica) al massimo ha perso un po' di gonfiore negli anni ma la cosa peggiore era la chiusura tra sedile e schienale ad angolo acuto. Se non mettevi un cuscino dietro la schiena, ti alzavi come un novantenne anche a 8 anni!

      Bellifreschi è uno dei più divertenti tra tutti quelli che uscivano con una coppia comica in quegli anni. Poi adoro il primo De Sica e il secondo Banfi (quello dopo le commedie sexy all'italiana - che adoro altrettanto). La scena di Sister Act la ricordo vagamente ma restando sullo stesso papa, quello che scia ne Le Comiche? Oddio, quello mi sa che fosse vero...

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    3. ad angolo acuto?? ma significa che stando seduto eri un po' inchinato in avanti? ahaha, io da infante saltavo e mi sono presa delle botte nei braccioli nei punti in cui era meno gonfio.

      Per secondo De Sica cosa intendi? Mi pare che faccia un po' sempre lo stesso genere tranne quando aveva tentato di dare una svolta meno caciara, ma forse mi sbaglio.
      Ho provato a guardare il cast delle comiche, ma non c'è l'attore che impersona il papa, neanche in tutta la lista del cast, possibile?

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    4. Lo schienale era verticale, era il sedile ad andare verso il basso in direzione dello schienale. Una merda!
      Il secondo De Sica è per me quello più volgare e banale dei cinepanettoni. Mentre il primo era a livello dei colleghi, soprattutto in questo film. Era sempre un comico ma sfruttava meglio il talento da figlio d'arte.
      Se non c'è nel cast allora era un filmato vero di quando il papa sciava. Io lo ricordo solo vecchio e rincoglionito ma mia madre mi ha sempre detto che all'inizio era pimpante e andava a sciare.

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    5. Quel papa lì effettivamente sciava, già da giovane fino in età abbastanza avanzata, però mi pare ben strano che lo abbiano filmato e inserito in un film. Non credo sia possibile fare una cosa del genere. L'unico modo credo siano i filmati di repertorio.
      Su De Sica mi viene ora in mente la scena del matrimonio in Borotalco... :D XD

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  3. Mai sentito questo film, che ha tutto lo spirito anni '70 cupo e riflessivo... in un finale che immagino sia inconcludente, da quel che ho inteso.

    Moz-

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    1. Nemmeno io lo avevo mai sentito. Pare Che Ferreri volesse fare una versione filmica del romanzo di Kafka ma per una questione di diritti ha cambiato la "cornice" mantenendo in qualche modo il tema del soggetto che si scontra con una struttura ostile e burocratica.
      Il finale oltre che inconcludente, pure tragico, e di quella tragicità a cui non viene dato nessun peso. Inoltre ha un finale che richiama l'inizio, come se la storia si perpetuasse.

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  4. L'unico commento che posso esprimere è relativo al Telefunken, che da piccolissimo ricordo di avere avuto in casa ( con la stessa cassa in legno e con il tasto rosso ), ma che credo fosse un'evoluzione successiva perché ricordo aveva uno sportellino che copriva i tasti di accensione e dei canali ).

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    1. Io invece non credo di averlo mai avuto, avevamo in cucina una minitv mi pare della Philips che poi, una volta sostituita da un'altra tv, ho potuto agguantarla e metterla nella mia cameretta.
      E per il salotto, c'era la tv più grande che era della brionvega. Anzi, ho appena visto questa foto, https://www.kijiji.it/annunci/audio-tv-e-video/barletta-andria-trani-annunci-andria/televisore-brionvega-anni-70/167112457, e mi è venuto un flash pazzesco, vedendo quei cerchietti in alto a destra... mi sa che ce l'avevano in camera i miei questa. Che ricordi che vengono fuori...

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  5. Il telefunken me lo ricordo, e che tenerezza quelle pubblicità in bianco e nero. Pensa che mio papà lavorava in Germania all'epoca, e ci aveva portato a casa uno dei primi audioregistratori Hitachi. Per me è stato una specie di santo graal, era entusiasmante registrare le canzoni dei miei preferiti, Drupi ecc.
    Per quanto riguarda il film, ho avuto l'idea che il Papa sia morto e che ovviamente tentano di tenerlo nascosto con sosia, controfigure ecc.

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    1. Io mi ricordo che avevamo avuto la rivelazione quando sono usciti quei registratori a piastra doppia e che ci permettevano così di duplicare le cassette. Prima di quell'avvento, facevamo le duplicazioni da un registratore all'altro, con tutti i suoni in sottofondo, con noi che non riuscivamo a ridacchiare.
      E con la doppia piastra si poteva duplicare a velocità doppia e mi ricordo ancora le risate che abbiamo fatto sentendo l'effetto sonoro della voce acuta e velocizzata.
      Però tutto questo era già più avanti, negli anni '80.

      Credo che oggigiorno la tua idea sarebbe azzeccata. Il discorso dei sosia e delle controfigure, magari collegandosi anche alla realtà virtuale o alla facilità di manipolazione delle informazioni sarebbe quantomai attuale.

      Però in questo film credo che fosse più una critica a tutto un sistema burocratico che ti complica anche le cose più semplici.

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  6. «Fantastico, condotto da Beppe Grillo e Loretta Goggi» a leggerlo oggi pare fantascienza! :-D
    Io avevo 5 anni e non ricordo nulla, i miei ricordi partono con già Rai3 attiva: non ricordo la marca della TV che avevamo all'epoca, ma Telefunken era un nome noto a tutti.

    Ferreri ce l'aveva questa cosa del protagonista che si impunta a fare una cosa difficile (o impossibile) fino a mettere in crisi tutto il sistema. Ricordo quel film dove il protagonista (mi pare Mastroianni) si chiede quanta aria entri in un palloncino, e lo vuole sapere con estrema precisione, scoprendo che non lo sa nessuno e la scienza crolla davanti alla Domandona! :-D

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    1. Anche io ho la tua età e in effetti quei Fantastici lì non me li ricordo, mi ricordo un po' quelli degli anni successivi. Certo che la Parisi era proprio presenza fissa perché è rimasta diversi anni come ballerina di punta del sabato sera.

      In questo caso Ferreri voleva fare Il castello di Kafka, ma per questioni di diritti, se non ho capito male, ha dovuto cambiare e allora ha cambiato un po' e ha deciso per fare un'ambientazione ecclesiastica.
      Di Ferreri mi ricordo che avevo visto quando ero piccola "La donna scimmia" con Tognazzi sempre nei panni del viscido ignobile e mi ricordo che ho ancora dei vaghi ricordi inquietanti!

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