martedì 10 novembre 2020

Alea #4: Fantascènza mmeregano

La dea bendata nemmeno stavolta mi ha propinato un film decente da vedere e inoltre non si è nemmeno sforzata di cambiare tema rispetto all'ultimo, indi per cui siamo di nuovo nella fantascienza con alieni di mezzo.

In sorte mi è toccato l'asettico "Oblivion" (2013).

Non indugiamo, non tergiversiamo, tuffiamoci subito in codesto obliabile film.

Siamo nel 2077 e Tom Cruise, con la stessa faccia che aveva 30 anni fa e con la stessa faccia che avrà nel 2077, ci informa che la Terra è diventata praticamente inabitabile. A quanto pare, 60 prima sono arrivati degli alieni chiamati Scavenger, che come prima cosa ci hanno bombardato la luna (cattivoni) e poi sono venuti sul nostro pianeta, dove hanno ingaggiato guerra con gli umani. Quest'ultimi si sono difesi a suon di armi nucleari (nukes, in inglese) e quindi, bomba qua, bomba là, gli umani hanno vinto sì la guerra, ma hanno radioattivato tutto il pianeta rendendolo inabitabile. Pare che gli umani superstiti si siano trasferiti tutti su Titano, satellite di Saturno. 

[Lo sapevate che Titano è stato avvistato per la prima volta da Christiaan Huygens nel 1655? Il nome "Titano" è invece stato scelto in seguito dall'astronomo John Herschel, nel 1847, che ha proposto che i satelliti di Saturno all'epoca conosciuti si chiamassero come i fratelli e le sorelle di Crono, corrispettivo greco del dio Saturno.]

Tom Cruise è ancora sulla Terra perché deve occuparsi dei droni che servono a difendere delle strutture che stanno immagazzinando l'acqua del mare per trasformarla in energia... uff basta, quanti spiegoni, mi sto stancando al solo scriverne.

Per farla breve, a Tom mancano ancora due settimane di lavoro sulla Terra e poi dovrà andarsene su Titano, ma lui su Titano non ci vuole andare, no no Titano no no Titano no. 

Tom vuole stare sulla Terra, ma non sulla palafitta ipertecnologica dove vive con la sua partner-collega. Lui vorrebbe stare in un covo nascosto che si è costruito tra le montagne. Un covo un po' hippy, dove colleziona libri dalla copertina in pelle e può ascoltare dischi in vinile. 

Se non ci mettono il tocco retrò in questi film, non sono contenti.

Comunque, a Tom gli hanno cancellato la memoria precedente agli ultimi cinque anni, ma lui continua ad avere delle strane visioni, che si scopriranno essere tracce di ricordi non cancellati. In questi ricordi, vede continuamente una donna misteriosa e quindi, quale sorpresa quando, un bel giorno, casca dal cielo una navicella contenente astronauti ibernati tra cui proprio la donna protagonista dei suoi amarcord fantascientifici! 

Che siano gli anni 80 del XX secolo o del XX,
Tom è sempre giovane come in Top Gun
La donna è interpretata da Olga Kurylenko che devo ancora capire se sappia o meno recitare. A giudicare da questo film (e da Quantum of Solace), non mi sembra un'attrice del tutto travolgente, ma forse dovrei guardare qualcos'altro, perché se dovessi stabilirlo in base a questo film, direi che nemmeno Tom Cruise sa recitare. I pochi attori che appaiono si muovono con uno stile etereo, lento, compassato. Camminano quasi fluttuando e hanno lo sguardo sempre sfuggente, come se fossero assorti in pensieri troppi elevati per il volgo comune. Un po' come degli elfi: personaggi irreali che mai ti immagineresti in grado di sbadigliare o fare un rutto. O al limite rovesciare un po' di caffè su un ipertecnologico schermo da tavolo.

L'unico che recita diversamente è Morgan Freeman, che più che recitare gigioneggia, anzi morgafreemaneggia, e con atteggiamento da filosofo spaccone, rivela a Tom la vera natura degli Scavenger. Dopo la rivelazione, c'è un po' di combattimento, ma non tanto, e poi gran finale.

In definitiva, un film che guardi e mentre lo guardi, inizi già a dimenticarlo. Forse non un film da vedere all'una di notte, ma credo che non avrei avuto un'altra impressione anche se lo avessi guardato all'una del pomeriggio. Per descrivere l'ipotetico futuro che ci viene presentato nel film, scelgo gli aggettivi: asettico, simmetrico, regolare, tecnologico, freddo, desolato. Ma potrei usare gli stessi aggettivi per descrivere il film stesso e l'impressione che mi ha suscitato. Non è brutto, ma è tutto già visto e stravisto.

E comunque, di film con argomenti Spazio, Memoria, Identità e Cloni ce n'è di meglio. Uno su tutti il bel "Moon" con Sam Rockwell, di cui non mi ricordo niente se non che parla di spazio, memoria, identità e cloni. E che è bello.

Niente, nemmeno questo Alea si è rivelato avvincente, ma non demordo! Persevero! Prima o poi incapperò in un gran filmone!

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L'altra sera, ho poi messo su un romantichello americano con ambientazione italiana intitolato "Tutte le strade portano a Roma". Ho pensato che ne sarebbe potuto venire fuori un post dove avrei sviscerato altri luoghi comuni sull'Italia.

Il film era partito nel modo "giusto", con Sarah Jessica Parker che, subito prima di atterrare in Italy, decanta alla figlia poco entusiasta le meraviglie del nostro paese: "La gente, il cibo, il gelato".

Poi, la Sarah Jessica passa a elencare altre cose tipiche, ma di altro genere: Anche in questo paese c'è ingiustizia. C'è una seria corruzione. Ci sono il fascismo, le disparità sociali. La gente mangia nei bidoni dell'immondizia. 

Però, la Sarah Jessica spiega che la gente mangia nei bidoni dell'immondizia perché il cibo è buono, così buono che lo si mangia direttamente dal bidone.

Già nei primi minuti, dalle colline toscane, spunta fuori Raoul Bova nei panni del bel maschio italico, già amore del passato della protagonista. Non appena i due si vedono, partono gli sguardi e i sorrisini e noi spettatori abbiamo già capito come andrà a finire.

Ma con gran sorpresa, il film si rivela essere più frizzante e meno scontato del previsto. La storia d'amore tra i due non è l'argomento principale e menomale, dal momento che Bova e la Parker non mi sembrano poi così ben assortiti. E non ho trovato nemmeno particolari luoghi comuni! Anche il tipo di fotografia del paesaggio non era del genere cartolina patinata. Non riesco a fare un post dissacrante!

L'unica cosa un po' assurda è un titolo di notiziario. Dunque, siccome la figlia della Parker fugge con l'anziana madre di Bova, quest'ultimo, per riacciuffarle, coinvolge una giornalista che titola così la notizia della fuga: "Nonna-napper: nonna rapita". Nonna-napper dovrebbe stare per "rapitrice di nonne", da kidnapper, che però vuol dire rapitore, ma rapitore generico, mica solo di bambini. Inoltre, nonostante tutti gli inglesismi di cui siamo vittime, mi pare che "kidnap" ancora non venga utilizzato a livello giornalistico e sicuramente non avrebbe nessun senso fare un "gioco di parole" sostituendo "kid" con "nonna". Assolutamente incomprensibile e assurdo. Anche se non è detto che, visto l'andazzo, un'espressione del genere non venga davvero usata in futuro, anche se speriamo di no: povero italiano e povere nonne!

Chiudo con una frase che pronuncia la mitica Claudia Cardinale nei panni della nonna "rapita", spiegando alla figlia della Parker come si fa un autostop di successo. Le dice che bisogna mettere bene in mostra le gambe perché:  

"In Italia, la coscia funziona sempre!"

P.S. Nella locandina, credo russa, l'abbigliamento dei protagonisti è parecchio diverso e inoltre nello sfondo viene preferito il Colosseo a San Pietro.