Locandina con una simpatica gag degna di Bean |
Ma a fare cosa, in America?
Ebbene, a Los Angeles un filantropo ha acquistato il famoso dipinto soprannominato "La madre di Whistler" che arriverà dall'Europa e sarà esposto stabilmente in una certa galleria d'arte.
Per festeggiare l'arrivo del quadro, quelli della galleria vogliono fare le cose in grande e decidono di chiamare un esperto d'arte europeo che faccia un bel discorso e celebri degnamente l'importanza dell'evento. I galleristi scrivono quindi alla National Gallery chiedendo di mandare un esperto e naturalmente chi mandano gli inglesi spacciandolo per esperto? Mr. Bean, ovvio.
Non appena mette piede in America, Mr. Bean inizia subito a fare casini. Prima sconvolge la polizia dell'aeroporto, poi getta nello scompiglio la famiglia presso cui va ad alloggiare e che sarebbe la famiglia del gallerista che aveva tanto insistito a far venire un esperto dall'Europa. Anzichè far venire Bon Jovi, come aveva proposto qualcuno.
Il peggio, però, deve ancora arrivare. A Mr. Bean basta essere lasciato da solo per due minuti con il prezioso quadro di Whistler per riuscire a danneggiarlo in maniera irreparabile nonché ridicola. Come potrà Mr. Bean rimediare ai suoi catastrofici disastri?
James Whistler in un ritratto giovanile. Mi ricorda un po' Max Gazzè |
Ovviamente Bean non piaceva a tutti. Una volta, una persona mi disse che non le piaceva Mr. Bean perché non le piaceva l'umorismo inglese. Come motivazione mi sembra un po' bizzarra. Non vorrei sbagliare, ma credo che l'umorismo inglese sia in grandissima misura di tipo verbale, basato sull'autoironia, il sarcasmo, la freddura.
Mr. Bean, invece, è praticamente muto. Lo si sente ogni tanto bofonchiare qualcosa, oppure rivolgersi al suo orso Teddy oppure dire "Bean" quando deve dire come si chiama. Non credo che il suo umorismo sia particolarmente inglese.
Bean ha un umorismo infantil-ingegnoso perché trova sempre un modo alternativo e assurdo per fare cose altrimenti normali. Le sue gesta mi ricordano quei marchingegni dove, alle ore 7, un cucù esce dalla sua casetta e fa cadere una palla che alza una forchetta che muove una leva che mette in moto un trenino che preme un pulsante che fa inclinare un ripiano in modo che da una brocca esca dell'acqua direttamente sulla faccia dell'inventore, per svegliarlo.
È un umorismo che può piacere anche agli infanti e non a caso hanno fatto anche il cartone di Mr. Bean.
Ad ogni modo, così come un film non deve essere per forza giudicato in base al libro da cui è stato tratto, valuterò questa pellicola indipendentemente dagli sketch televisivi.
Secondo me il film, oltre a essere molto divertente, è ben riuscito per i seguenti motivi:
1) La trama ha un suo senso e non è un collante per sketch slegati tra loro, come spesso succede nei film con artisti comici televisivi.
2) Bean non è il protagonista assoluto; i personaggi attorno a lui sono abbastanza ben delineati e in particolare il personaggio del gallerista che ospita Bean è molto divertente. È interpretato da Peter MacNicol che, fino a prima di vederlo in questo film, collegavo sempre all'inquietante Janosz di Ghostbusters 2. Lui e quei suoi dannati occhi a fanale! In questo film MacNicol è divertentissimo per le facce perplesse (per non dire esterrefatte) che fa quando assiste alle assurdità di Bean. Ed è anche assai esilarante nella scena della crisi di nervi dopo aver visto come Bean ha ridotto il quadro.
Ecco un'altro ritratto di Whistler. Qui mi sembra Clive Owen coi baffoni. È ufficiale: ho le allucinazioni |
E intravedo uno sfottò anche nella reazione del pubblico americano al discorso assurdo di Mr. Bean - perché sì, alla fine lo farà per davvero il discorso.
Infine, è degno di nota il tema musicale con variazioni composto dal musicista inglese Howard Goodall. Veramente trascinante.
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Nella realtà, il vero dipinto di Whistler è permanentemente esposto in Francia ma attualmente si trova in mostra all'Art Institute of Chicago. Chissà se all'inaugurazione dell'esposizione hanno chiamato Bon Jovi, per star sicuri che non succedessero danni.
In questi giorni sto leggendo un giallo di Maigret e ho da poco scoperto che Rowan Atkinson sta girando una serie di film televisivi dove interpreta proprio il commissario francese. Devo dire che faccio un po' fatica a immaginare Atkinson in questo ruolo, ma non perché è un ruolo serio. Ho già visto "La famiglia omicidi" dove il personaggio di Atkinson non è particolarmente comico. Solo che tendo sempre a immaginare Maigret come il mitico e panciuto Gino Cervi! Sono curiosa quindi di vedere questi nuovi tv movie.
Auguri finali a Peter MacNicol, visto che il 10 aprile è stato il suo compleanno.
Ho adorato Benny Hill e poi Mr Bean. Devo dire che neanche a me piace l'umorismo inglese, ma loro due non fanno l'humour britannico, sono dei comici vecchio stampo, giocano sulla mimica e sulle gag.
RispondiEliminaL'umorismo inglese forse è riferito alle loro battute. Verbale, come appunto hai detto. Loro due sono gli Stanlio e Ollio britannici, potremmo dire.
Mi sa che avevo letto anche io di Atkinson e Maigret e come te non ce lo vedo in quella parte. Ma nel frattempo i capelli di Rowan sono diventati brizzolati :)
Anche a me piaceva Benny Hill; erano molto divertenti anche le musiche delle sue comiche. Poi c'era quel vecchietto pelato a cui Benny dava sempre pacche sulla zucca...nostalgia :-(
EliminaHo letto da qualche parte che Rowan Atkinson si era ispirato a Jacques Tati per creare il personaggio di Bean. Sono proprio curiosa di vederlo in sto Maigret.
Forse il brizzolato lo aiuterà :-)