domenica 9 dicembre 2018

Calendario natalizio #9

Il periodo festivo è di solito il momento in cui si pasteggia alla grande. Tra pranzi e cenoni, lenticchie e torroni, qualche chiluccio lo si prende sempre.
Gli amanti della cucina cercano la ricetta perfetta con cui confezionare una pietanza in grado di far fare OOOH agli astanti. Sfogliano quindi vecchi libri di cucina, all'interno dei quali si nascondono fogli piegati in quattro dove sono vergati a mano i segreti e i trucchi per cucinare deliziosi manicaretti.
Oppure vanno a cercare ricette sui blog di cucina e preparano piatti alla moda, perché non bisogna mica rimanere ancorati alla cucina vecchia degli anni '80! Così dicono a Masterchef.
Ma se esistono ricette per preparare piatti memorabili, esistono ricette per fare dei film memorabili?

Certo che sì. Secondo me bisogna fare grosso modo così:
bisogna scrivere innanzitutto una storia decente. Non deve essere per forza particolarmente originale, ma ci dev'essere un elemento caratteristico che distingua il film dagli altri e che consenta lo svolgimento di scene divertenti in grado di intrattenere e magari anche stupire lo spettatore.

Ad esempio, lo nostra storia potrebbe parlare di un impiegato che si innamora di una ascensorista della sua azienda, ma lei è l'amante di uno dei capi. Niente di così sconvolgente né inedito, giusto?

Ma introduciamoci l'elemento caratterizzante: lui consente regolarmente ai suoi capi di utilizzare il suo appartamento per portarci le loro amanti.
E questo dà il via a molte situazioni comiche: all'impiegato tocca uscire di casa a tutte le ore, perfino nel cuore della notte per consentire ai suoi capi di spassarsela nel suo appartamento.
Un vicino di casa, che fa il medico, pensa che sia l'impiegato stesso - e le sue amichette - a folleggiare e sbevazzare litri di liquori tutte le sere e arriva persino a chiedere all'impiegato se, una volta morto, può donare il suo corpo alla scienza affinché studi come sia possibile che un uomo possa reggere certi ritmi tutte le sere.
Oppure quando l'impiegato si ammala di raffreddore e non può quindi cedere l'appartamento, è esilarante vedere tutto il giro di telefonate che gli tocca fare per spostare e riorganizzare tutti gli appuntamenti.

Ma torniamo alla nostra ricetta e, a questo punto, inseriamo nella storia degli elementi più seri e li amalgamiamo ben bene, in modo da sfaccettare i personaggi e far vedere le loro miserie esistenziali. Così facendo, lo spettatore non avrà un solo sapore in bocca, quello del divertimento, ma percepirà una vasta gamma di sensazioni e guarderà il film senza distrarsi un attimo, anche perché le scene dovranno susseguirsi fluidamente una dietro l'altra, senza sforzo, come forchettate di una pietanza prelibata.

Aggiungiamoci poi dei bravi attori e, mi raccomando, a questi attori diamo dei bei dialoghi, con un bel ritmo, non battute fiacche o stupide.

Fotografiamo bene il tutto, et voilà, è uscito fuori L'appartamento, un film perfetto!

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Se vi state chiedendo cosa c'entra il film col Natale, vi dirò che un punto cruciale della storia si svolge nel periodo delle feste ed è possibile vedere uno scorcio di un party natalizio aziendale, dove davvero tutti sono senza freni, già nel 1960.

C'è una scena famosa in cui Jack Lemmon (in questo film davvero strepitoso, divertente, intenso) scola gli spaghetti con una racchetta da tennis. Non è tanto questo a sconvolgermi, quanto il fatto che dopo averli scolati, mette gli spaghetti sotto l'acqua corrente! Ma che schifezza è?

Nota di doppiaggio: all'inizio la voce narrante dice che in un palazzo lavorano 31.219 impiegati, che equivale a più della popolazione di Gallarate, Lombardia, Italia. In originale, ovviamente, non si parla di Gallarate ma di Natchez, Mississippi e di Gallup, New Mexico.
Inoltre, subito dopo, qundo viene detto quanto guadagna l'impiegato alla settimana, la cifra in dollari viene seguita dal corrispondente in lire.

2 commenti:

  1. 31 mila impiegati???? Ma è un palazzo o una città in verticale? Comunque anche in altri film ho trovato questo elemento, con palazzi aziendali dalla popolazione impiegatizia sterminata, e se ci pensi anche i film "rampanti" degli anni Ottanta mostra impiegati a secchiate in uffici dalla metratura sterminata, ognuno su uno delle centinaia di piani dei grattacieli. Ma come la gestiscono tutta 'sta gente??? :-P
    Sai che non ho mai visto questo film? Né lo conoscevo prima di trovarlo citato, un paio di mesi fa, nello splendido saggio di cine-economia "Prendi i soldi e scappa" di Marco Onado. Ti metto qualche riga di quando presenta il film:

    «Queste vicende parallele ci fanno vedere che il lavoro in banca è completamente mutato rispetto a quello dell’impiegato della banca tradizionale. Un ritratto che Billy Wilder ci aveva presentato in una delle sue migliori commedie: L’appartamento. Il protagonista C.C. Baxter (Jack Lemmon) è impiegato presso una grande compagnia di assicurazioni degli anni Cinquanta, ma potrebbe trattarsi anche di una banca: lavoro anonimo e ripetitivo (memorabile il grande stanzone disumanizzante in cui lavorano centinaia di persone come lui), ma retribuito in modo tale da consentirgli l’affitto di un piccolo appartamento a Manhattan.»

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    1. Quel libro lì è proprio interessante.
      Adesso non mi ricordo se tutti i 31 mila erano impiegati della stessa azienda o se erano anche di aziende diverse, comunque erano tutti nello stesso grattacielo.
      Viene anche detto quanto spende per l'appartamente (anche se quella spesa non era stata convertita in lire - non c'era il tempo per farlo, mi sa).
      Sì proprio in quegli stanzoni disumanizzanti lavorava e ho letto su imdb che il regista, per far sembrare lo stanzone ancora più gigantesco, aveva messo nelle file più indietro rispetto alla telecamera, delle piccole scrivanie e ci aveva messo dei bambini vestiti da impiegati e poi ancora più dietro delle scrivanie ancora più piccole con delle figurine come impiegati. Infatti il personaggio di Jack Lemmon presta il suo appartamento ai capi per poter far velocemente carriera, cosa che infatti succede.
      COmunque secondo me dovresti vederlo il film, penso che potrebbe piacerti.

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