lunedì 20 luglio 2020

La tata e il milionario


L'ineffabile Lucius Etruscus dai mille colori mi ha proposto di leggere contemporaneamente gli stessi libri. La sua idea iniziale, relativa a Fantomas, per il momento non potrà essere realizzata, quindi, per questo primo episodio, cosa c'è di meglio che un bell'Harmony, che va sempre di moda? E adesso vi beccherete la doppia recensione, mia e di Lucius, di "La tata e il milionario" di Susanne James, che secondo il sito di Harmony, è "tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano". Ma a quanto pare, la stessa descrizione viene usata per diverse altre autrici, soprattutto quelle che non hanno una nota biografica.

[Nota estemporanea: tra le moltiplici autrici elencate sul sito di Harmony, spunta timidamente anche qualche autore uomo, ma qual sorpresa vedere che c'è pure Alberto Angela! Mi è venuto un colpo al pensiero che pure lui potesse aver scritto qualche torrido romanzo d'amore! Alberto Angela dovrebbe, semmai, essere l'ispiratore dei protagonisti maschili di siffatti romanzi, non di certo l'autore.
E infatti, niente paura: Angela ha pubblicato con la HarperCollins (che pubblica la collana Harmony) il libro "Cleopatra. La regina che sfidò Roma e conquistò l'eternità". Fiuu, pericolo scampato. E dando un'occhiata alle pagine degli altri autori presenti sul sito, non mi sembra che abbiano scritto romanzi rosa. D'altronde, Lucius, me lo avevi detto che solo alle donne è concesso scrivere e tradurre romanzi rosa.]

Ma torniamo a "La tata e il milionario" e vediamo un po' di cosa parla. Ah, vi avviso che qua farò spoiler a go-go, pure per il finale. Tanto, come vuoi che vada a finire un Harmony? E poi, dubito che qualcuno di voi avrà mai voglia di leggere questo libro. Pronti? Partiamo!

L'inglese Lily prende un volo per andare a Roma a trovare il fratello che gestisce un hotel, ma chi si siede accanto a lei sull'aereo? L'uomo più sexy dell'universo, uno che attira gli sguardi ammirati di tutte le donne presenti. Lei, al vederlo, parte subito per la tangente: arrossisce fino alla radice dei capelli, si agita e addirittura: "Il cuore le stava impazzendo e la sensazione di essere in trappola minacciava di sopraffarla". Praticamente è un uomo che fa venire gli attacchi di panico.

Anche lui è turbato da lei: "Era la prima volta che notava una donna da quando Elspeth era morta", più di un anno prima. Abbiamo infatti subito il drammone: lui è vedovo e per tutto il libro si porta dietro quest'aura dolente, aggravata dal fatto che il rapporto con sua figlia più piccola non è molto buono.

Comunque, i due personaggi chiacchierano un po' durante il volo e una volta a Roma si separano. Lei va a pranzo col fratello, il quale già nel pomeriggio, a causa di un forte mal di testa, si ritira in camera sua, per non uscirne più. Non ho capito, dunque, il motivo di un personaggio che appare per due pagine e poi sparisce per sempre.

Però dalle due pagine in cui è presente, capiamo che ha i pantaloni di sartoria, la camicia aperta sul collo, che per fortuna non mette in mostra una catenazza d'oro, ma rivela un'abbronzatura perfetta. Inoltre, il suddetto fratello è dotato di "capelli castani resi dorati dal sole italiano". Si evince che in Italia non c'è bisogno di lettini abbronzanti e parrucchieri che ti fanno le meches. Ci pensa il sole a fare tutto.

Ma d'altronde, Roma viene descritta "col suo clima perfetto, le fontane magiche, la gente calorosa e il profumo di gelsomino nell’aria". Lucius, tu che sei di Roma, concordi? Io posso solo confermare della (non) esistenza della fontana magica di cui avevo parlato qui. 

Ma torniamo alla trama. Dopo che il fratello è stato risucchiato nella sua camera, la protagonista va a mangiarsi un gelato, perché quello italiano è il migliore in assoluto.

E qui viene rispettata una delle Regole Fondamentali del romance, che se non viene rispettata, non ci troviamo al cospetto di un vero romanzo rosa e cioè: l'incontro casuale nella metropoli. Più è grande la metropoli e più si può star sicuri che i protagonisti, qualche giorno dopo essersi conosciuti, si imbatteranno, in modo del tutto casuale, ad esempio in uno dei milioni di bar di cui la metropoli è dotata. Non solo essi andranno nel medesimo bar proprio nello stesso giorno e alla stessa ora, ma riusciranno anche ad andare a sbattersi addosso, versandosi un cocktail rosa sui vestiti.

A volte accade l'incontrario: i due futuri piccioncini, prima si conoscono scontrandosi mentre corrono al parco (quanto è credibile che due si scontrino correndo?), poi lei va a casa, risponde a un annuncio di lavoro come segretaria e naturalmente si ritrova lui come capo.

Bene, nel nostro libro, la regola viene rispettata e infatti mentre la protagonista è seduta su una panchina a osservare gli zampilli d'acqua della Fontana di Trevi, sente una mano toccarle il braccio. A parte il fatto che a uno che arriva e tocca, io gli direi di tenersi le mani in tasca (e non nelle mie, di tasche - semicit.), ma qual sorpresa nel constatare che il toccatore è proprio lui: il megafigo dell'aereo! Non siete stupiti da tale singolare coincidenza?

Lei, come lo vede, sente il cuore vibrare di ansia. Ma perché ansia? Non mi sembra una cosa molto positiva. E infatti forse anche l'autrice se ne rende conto, perché subito dopo scrive: "Ma forse non era proprio ansia quella che provava, [...], era qualcosa d’altro, qualcosa che non aveva mai provato prima e che la turbava." Sono finiti i tempi degli sfarfallamenti nello stomaco, qui siamo alla versione 2.0: tra turbamenti, ansie e sensazioni di essere in trappola, oggigiorno per poter vivere l'amore ci vuole accanto una bella boccia di ansiolitici.

Comunque lei, imbambolata dalle forti cosce muscolose di lui e ipnotizzata dai suoi denti di un candore quasi accecante, accetta l'invito a cena che lui le fa. Ancora stordita dalla presenza dell'uomo affascinante, la nostra protagonista pensa che lui è: "Il tipo d’uomo che un giorno avrebbe potuto dipingere in sella a un cavallo bianco, pronto a salvare una principessa in pericolo." OK, qua siamo ancora alla fase delle principesse. Dopo i dieci anni di età, e abbondantemente negli anni 2000, le ragazze ancora sognano di principi e principesse? Deprimente, non dico altro.

I due vanno dunque a cena e lei ha pensieri bipolari: da una parte pensa che l'aspetto fisico di lui non ha nessuna importanza, ma al tempo stesso non può non notare che lui "era la quintessenza del corpo maschile che tutti i pittori e gli scultori avrebbero voluto rappresentare. Avrebbe potuto benissimo essere il modello per l’Apollo del Bernini". Ellapeppa. Ci troviamo proprio di fronte a una divinità.

Lui invece pensa che lei abbia un vestito che fa risaltare alla perfezione la sua abbronzatura, e i suoi capelli brillano dorati. La descrizione è praticamente quasi identica a quella che si era visto prima a proposito del di lei fratello, però lei come fa a essere abbronzata e ad avere i capelli dorati se sta arrivando direttamente dall'Inghilterra e non ha avuto sufficientemente a che fare con il magico Sole Italiano? Non si sa.

Vabbè, i due si raccontano le loro rispettive tristi storie e lui le propone di fare da tata ai suoi figli per tre mesi, fino a che lei non avrà deciso cosa deve fare della sua vita. Lei accetta, e una volta tornata in Inghilterra, va da lui, bada ai suoi figli e alla fine lui le chiede di sposarlo, lei accetta, fine.

Come fine? Cosa succede prima?

Ma niente, non succede niente.

Come niente? Da pagina 48 a pagina 253 succederà qualcosa? 

Mah, insomma... ah sì, succede che la protagonista racconta la fiaba della notte ai bambini. Poi fa colazione, pranzo e cena coi bambini, a cena è presente anche lui. Poi fa il bagnetto ai bambini. Poi li porta in gita nella brughiera. Poi colorano, poi preparano le crepes, poi giocano agli indovinelli... e via avanti continue scenette quotidiane descritte con una frizzantezza che te la raccomando.

Tra lei e lui, più che timidi sguardi non succede niente di niente di niente. L'unico momento più "ardito" è lui che una notte la vede dormire in mutande e reggiseno (e gambe abbronzate, aridaje, sta cosa dell'abbronzatura è una fissa) e naturalmente è disturbato dalle proprie emozioni e si chiede come mai, dal momento che lui ha amato e desiderato veramente solo la sua defunta moglie, ebbene si chiede e si stupisce che, dopo più di un anno di vedovanza, il suo corpo gli manda dei fastidiosi messaggi. Vabbè, ho capito che hai deciso di chiudere bottega e hai buttato via la chiave, ma addirittura ti stupisci che il tuo amico là sotto non abbia proprio niente di niente da dire? Ma dai.

Passano le pagine senza che succeda nulla di rilevante, ma lui cova sempre più il desiderio che lei non se ne vada al termine dei tre mesi: "Se solo si fosse convinto che era la cosa giusta da fare, l’avrebbe pregata di restare con loro. Per sempre. Le avrebbe triplicato lo stipendio...", ma non ha il coraggio di chiederglielo perché pensa che sarebbe troppo egoista da parte sua: lei è giovane e deve poter essere libera di andarsene a occuparsi di quello che più le aggrada.

Ma anche lei vorrebbe rimanere, ma al tempo stesso sarebbe meglio di no, perché sa già che sarebbe una tortura stargli vicino, provando per lui quei sentimenti così (dis)turbanti. Sai quante pillole di ansiolitico che dovrebbe ingoiare! Tanto per dire: c'è un momento in cui lui e lei prendono il caffè da soli e che potrebbe sfociare in qualcosa di romantico, ma quando lui le prende la mano per ringraziarla di tutto quello che fa per lui e i bambini, lei scappa in camera sua e "rimase appoggiata alla porta per cinque o sei minuti, finché non smise di tremare, quindi si accasciò per terra, con la testa sulle ginocchia. Non aveva mai provato un tormento così grande nella sua vita... Il contatto con la mano di Theo aveva scatenato nelle sue vene un’ondata di passione così forte da farle quasi perdere i sensi, terrorizzandola. Tutti i demoni segreti del suo passato stavano per riaffiorare." Un dramma, è un dramma, non ce la si può fare.

I demoni segreti si riferiscono a delle violenze che lei ha subito nell'infanzia e che sono il motivo per cui lei non vuole uomini e non ha mai avuto uomini. Però questo elemento del passato di lei mi sembra un po' buttato lì, senza un vero senso. Credo stia semplicmente a indicare che lui è l'uomo giusto perché è l'unico con cui lei non prova disagio, da cui non si sente minacciata (anche perché lui non azzarda praticamente mai nessun contatto fisico) e quei turbamenti, ansie, disturbi ecc. che lei prova non sono dovuti ai traumi, ma al fatto che lei è attratta pazzescamente da lui e le sembra una cosa inconcepibile.

Quindi, lui non si capacita di provare qualcosa per una donna che non sia sua moglie, lei non si capacita di provare qualcosa per un uomo, perché gli uomini le fanno orrore, ma nemmeno io mi capacito di come sia possibile tirare avanti per così tante pagine a parlare ginocchia sbucciate (con dovizia di particolari relativi alla medicazione), fiabe a base di fate che ti avverano i desideri e altre amene scenette quotidiane che non sono narrate per niente in modo interessante.

Scena cliché: vengono chiamate due potenziali tate a colloquio. La prima è praticamente una specie di signorina Rottermeier: "una donna di mezza età, con un volto serio e rigido e i capelli grigi raccolti in uno chignon sulla nuca. Indossava una gonna grigia lunga fino a metà polpaccio, una giacca dello stesso colore e una camicia chiara." Naturalmente questa donna è una specie di cerbera che mette subito in chiaro quali sono le sue regole e condizioni, soprattutto quello che non ci si deve aspettare da lei. Lei non prepara pasti, non si ferma la sera... maanca solo che aggiunga: "e non pulisco il water". Scartata.

La seconda invece è una giovane bonazza dalle gonne corte che fa subito gli occhi dolci al paparino. Lui, durante il colloquio sembra tutto interessato a lei, ma figuriamoci, è solo una nostra impressione. Infatti, non appena la sexy-tata esce di casa, lui dice: «Santo cielo!» esclamò lui passandosi una mano fra i capelli. Poi si avvicinò a Lily, mettendole le mani sulle spalle. «Grazie per aver trovato il modo di farla uscire da questa casa» disse. «Temevo non ci saremmo mai liberati di lei.»
Secondo me, il suo corpo gli stava dando dei fastidiosi messaggi...

[Altra nota estermporanea: ma perché nei romanzi rosa gli uomini si passano sempre una mano tra i capelli? Nella vita reale mi capita raramente di vedere un uomo che si tocca i capelli, nei libri invece sono sempre lì con le mani in testa. Mah.]

Naturalmente i bambini non gradiscono nessuna delle due tate perché sono affezionatissime alla protagonista. Nessuno sa intrattenerli e comprenderli meglio di lei, che riesce addirittura nella missione impossibile di sanare i rapporti tra la figlia piccola e il padre... zucchero, zucchero, zucchero a palate.

E a proposito di zucchero, è normale che la protagonista, la prima volta che va a conoscere i bambini e praticamente subito dopo aver bevuto con loro tè e piccoli sandwiches golosi, focaccine ripiene di crema o marmellata e fette di dolce, estrae una busta all'interno della quale ci sono caramelle e cioccolatini? Ma dai! Ma che razza di educatrice è? Si dice sempre di non dare troppi zuccheri ai bambini e questa estrae addirittura una busta piena di dolciumi? Ma è roba da vecchie zie, di quelle che tirano fuori caramelle da ogni tasca e che hanno la fissa che sei troppo magro e che non mangi abbastanza.

Ah, ci sarebbe è vero, una scena di sesso, anche se solo sognata (da lei). Ve la devo riportare, perché il finale m'ha fatto ridere assai: "Il corpo di lui si fece sempre più teso e poi, con un movimento lento e delicato, fu sopra e dentro di lei, con una tale tenerezza che Lily si sentì pervadere di piacere e desiderio... e sollievo. Sollievo di fronte all’impossibile reso possibile. E in totale meraviglia sentì il canto di tutti gli uccelli del mondo risuonare all’unisono in un’estasi di libertà."  Giuro, questa immagine degli uccelli canterini, mi ha fatto venire in mente Biancaneve che fa i lavori di casa e nel frattempo gorgheggia con gli uccelli. E anche alla canzone "Sempre libera degg'io folleggiar di gioia in gioia", cantata dalla fidanzata di Frederick von Frankenstein dopo aver fatto la conoscenza dello Schwanzstück.

Ma a parte questa scena d'amore immaginaria, l'unica cosa reale che avviene è un castissimo bacio: "allora la bocca di lui si posò dolcemente sulle sue morbide labbra appena socchiuse", proprio nella scena finale. Cioè, subito prima lei gli dice che, a causa delle violenza subite, sarebbe una moglie inutile perché probabilmente non se la sentirebbe di fare niente di fisico, però poi lui la bacia e lei sente "l’evidente desiderio fisico di Theo, che le si rivelò nella tensione di quel corpo muscoloso contro la propria figura vulnerabile, non la disgustò affatto". E niente, lo Schwanzstück ha colpito ancora.

Insomma, questo libro non posso definirlo se non con la parola "piatto". Nessun guizzo, nessun sussulto, nessun palpito. Dov'è l'amore travolgente? Dove sono le passioni sconquassanti? O a limite, dov'è la trama?

Niente, io consiglierei di provare questo libro nei momenti di insonnia, magari dovuti alla calura. Se funziona, vi addormentate, se non dovesse funzionare, cercate di captare i messaggi che vi manda il vostro corpo. Poi mi fate sapere cosa vi ha detto.

E ora, se non lo avete già fatto, correte tutti sul blog nonquelmarlowe a leggere la recensione di Lucius, che sarà una sorpresa anche per me!