Per filmetti privi di pretese come questo, ho deciso di divertirmi con recensioni insolite. In questo post, per essere precisi, non userò il primo simbolo di quell'elenco di elementi che tutti conoscono e con cui si scrivono i libri e si compongono i discorsi. Per essere un po' più espliciti, eviterò quindi quel simbolo che nel suddetto elenco precede "b".
Come dice il titolo del post, il film in questione è "Good people" del 2013.
Si svolge nell'effervescente metropoli con il British Museum e il London Eye. Un uomo e consorte sono un po' tristi per problemi economici e per motivi di prole che vorrebbero giungesse e che invece non giunge: essi vorrebbero divenire genitori però i figli per il momento non vengono.
Un giorno, nell'edificio in cui vivono, i due coniugi scoprono un morto e un borsone pieno zeppo di sterline. Decidono di tenere i soldi tenendo segreto l'episodio. Cioè, coinvolgono le forze dell'ordine però non dicono loro del borsone.
Siccome il morto è morto per overdose, un poliziotto decide di tenere d'occhio i coniugi intuendo che i due non dicono proprio tutto. Inoltre, il poliziotto è sicuro che c'è un nesso con un diverso decesso, sempre per overdose, che lo coinvolge in modo diretto.
Dopo un due, tre giorni, i coniugi decidono che è il momento di spendere, un po' per il mutuo, un po' per degli elettrodomestici. Ben presto però, un individuo chiede loro un incontro. Questo individuo è colui che ritiene di dover essere il "legittimo" possessore (certo, non proprio nel senso stretto del termine) dei soldi ed è un tizio molto pericoloso, un pezzo grosso del giro delle droghe. Questo tizio rivuole i suoi soldi però non è l'unico: ci sono ulteriori loschi figuri che sconvolgono le esistenze dei due sposini.
Film che scorre liscio, privo di guizzi o sorprese e pure privo di tensione. Gli interpreti non eccedono nell'esprimere emozioni e sentimenti. Questo non è un difetto; se però ci si mette pure il ritmo lento, l'effetto complessivo è quello di un episodio dell'ispettore Derrick, storico telefilm vecchio di tre decenni, con in più un leggero tocco di quel recente telefilm, sempre tedesco, che denominerò Pitone 11 (ho dovuto servirmi di un diverso serpente).
Tutti sono molto compìti, pure nei momenti di crisi. Uno dei delinquenti non si permette di emettere un suono nemmeno mentre gli vengono messi dei chiodi nei piedi! Forse, essendo inglesi, devono tutti tenere un certo contegno.

Giudizio complessivo: filmetto privo di disonore e di lode, visibile con un secchio di popcorn e tre birre.
Un ultimo pensiero per il poster: sembrerebbe sul genere di quello di un film del 1997 con George Clooney e l'ex moglie di Tom Cruise, con i due interpreti che corrono in modo vigoroso verso un ipotetico pubblico.
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Sulle prime volevo chiudere qui il post, invece ho poi deciso di procedere. Recensire il film di nuovo, reinserendo il simbolo escluso e togliendone uno diverso. Sempre più difficile!
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Si va quindi avanti cambiando tinta: la trascurata "a" ritornaaaaaaa! Lo fa con gran giubilo unito a gioia! Ma un altro simbolo ha stabilito di far vacanza: sì, il simbolo dopo la "d". Sarà dura ma ci provo, dai.
Il titolo non sarà riscritto a causa di ovvi motivi, tra l'altro l'ho già scritto sopra. Hum...giusto, sa un po' di scusa unita a pigrizia. Posso sfangarla con una parafrasi italica fatta con un po' di fantasia? Il titolo lo trasformo in "Buoni individui". Dai, più di così! Il significato non cambia troppo.
Il titolo ha sì causato un piccolo fastidio, ma non così farà la città in cui si svolgono i fatti narrati dal film.
A Londra, una coppia con difficoltà di soldi sogna un figlio. Un giorno, la coppia trova in una stanza sotto il proprio alloggio, un uomo morto con una borsa colma di contanti. La coppia chiama la polizia ma occulta i soldi. I poliziotti non sanno nulla, quindi, sui quattrini nascosti.
Ma un poliziotto risulta più furbo di altri: ha subodorato qualcosa di losco. Infatti, il morto trovato dai coniugi ha raggiunto una miglior vita a causa di un quantitativo massiccio di droga. Un fatto così va approfondito. Il poliziotto ha un lutto privato causato dalla droga. Chi ha dato la droga a sua figlia, magari poi l'ha data al morto trovato dai coniugi.
I succitati coniugi, intanto, fanno acquisti di vario tipo convinti di passarla liscia, ma un boss malavitoso, pratico di spaccio di droga, si fa vivo con la coppia arrogandosi tutti i diritti sulla grana. Il boss turba la vita agli sposi ma non sarà l'unico: altri loschi individui irrompono in casa mirando ai quattrini.
Il film fila via in modo tranquillo, privo di guizzi o di fatti straordinari o singolari. Non ci sono passaggi al cardiopalma, insomma tutto un po' piatto ma lo si guarda, 'sto film. Il ritmo placido unito all'aplomb dimostrato dagli attori mi hanno ricordato il clima di alcuni gialli da TV, girati a Monaco intorno agli anni '70. In alcuni punti, ho avuto il dubbio di star guardando addirittura Cobra 11.
Tutti sono molto compìti, non si sbilanciano troppo. A un cattivo inchiodano gli archi plantari ma lui non fa manco un singulto, solo una smorfia di fastidio. Sarà mica una cosa tipica da popolo nordico: la ritrosia unita alla calma col rifiuto di ogni piazzata?
Il tocco nordico sarà magari dovuto a chi grida:"Ciak si gira!", i cui natali ha in Danimarca.
Giudizio riassuntivo: film privo di infamia, privo di doti singolari, da guardarsi sbracati sul divano con quattro bidoni di pop corn innaffiati da una birra.
Critica sulla locandina: assomiglia alla locandina di un film datato 1997 con la Kidman in coppia con il dottor Ross. Gli attori, in fuga da qualcosa, corrono addosso al pubblico.
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Mamma mia, ho sudato otto maglioni quando ho scritto i paragrafi soprastanti ma ormai porto avanti l'ardua prova autoimpostami.
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