Il film che propongo è L'uomo che uccise se stesso (1970) con Sir Roger Moore in quello che, a detta sua, è stato il suo film preferito tra quelli in cui ha lavorato. Addirittura l'unica occasione in cui abbia potuto davvero recitare (sempre a detta sua).
Il film è stato tratto dal romanzo The Case of Mr. Pelham di Anthony Armstrong e di cui mi pare di capire che non esiste una versione italiana. Il romanzo è stato adattato anche per un episodio della serie Alfred Hitchcock presenta e che pensavo di avere nella mia raccolta di 42 episodi, e invece no, non ce l'ho. Vabbè, quali telefilm io abbia o non abbia a voi giustamente non ve frega niente, quindi iniziamo a parlare del film, che è meglio.
Sir Roger interpreta un tale che si chiama Pelham e che vediamo all'inizio del film uscire dall'ufficio vestito con un completo nero, cappello a bombetta e ombrello: la divisa perfetta per un uomo d'affari della City di Londra. Pelham è infatti socio di una ditta che si occupa di ingegneria marittima.
Pelham sale sulla sua Rover bordeaux scuro, allaccia la cintura di sicurezza e parte per andare verso casa. Lo vediamo guidare placidamente nel traffico di Londra e poi nella superstrada e tutto sembra procedere liscio e tranquillo. C'è perfino una musichetta stile swinging London che accompagna le immagini.
Ma improvvisamente cambia tutto: la musichetta termina e la faccia di Pelham si trasfigura. Un ghigno malvagio appare sul suo volto. Si slaccia la cintura di sicurezza, spinge il piede sull'acceleratore e inizia a guidare come un pazzo tra le corsie. Con espressione divertita, slaloma tra le macchine come se stesse facendo una partita a Outrun e continua ad accelerare come se avesse sul pedale il "mastice, tipo extraforte" dei Blues Brothers.
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Ghigno alla Dick Dastardly |
Viene trasportato d'ospedale d'urgenza ma in sala operatoria il suo cuore smette di battere.
Gli viene fatto un massaggio cardiaco e fortunatamente, sull'apparecchio che registra l'ECG, riappare il segnale. Un momento: sono apparsi due segnali! Due battiti cardiaci! I dottori sono impanicati, ma uno di loro dà una botta all'apparecchio, l'anomalia scompare e ritorna a esserci soltanto un segnale. Capito? La botta sulla strumentazione è sempre il modo migliore per risolvere le cose!
(Credo sia un discorso puramente soggettivo, ma questa scena mi sembra avere qualcosa di involontariamente ridicolo. Non so bene perché, sarà che ci sono diversi dottori senza guanti, la flemma con cui si muovono, anche l'effetto del segnale che si sdoppia con conseguenti alzate di sopracciglio dei dottori e in più la botta finale sull'apparecchio...giuro che mi sembrava uno sketch alla Benny Hill)
Comunque, Pelham guarisce e dopo qualche tempo ritorna a lavorare. In ufficio c'è una strana atmosfera: si sta discutendo di una possibile fusione con una grossa azienda, ma la cosa grave è che sembra ci sia stata una fuga di notizie a proposito di un dispositivo top secret che Pelham stesso ha di recente inventato.
E qui iniziano a verificarsi delle stranezze. Alla riunione, un socio gli fa capire di essere piccato perché la settimana prima, incontrandolo per strada, Pelham ha fatto finta di non vederlo. Pelham è sorpreso: lui la settimana prima era in Spagna!
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Le soddisfazioni di Pelham: essere accolto dai figli che gli hanno fatto un disegno della sua macchina che si schianta! Che tatto! Che sensibilità, questi giovani virgulti! |
Le cose peggiorano e ovunque Pelham vada, qualcuno gli fa riferimento a cose che lui ha detto o fatto, ma di cui lui non ha nessun ricordo.
Scopre addirittura di avere un amante e sembra proprio che sia lui il responsabile della fuga di notizie di cui è vittima la sua stessa azienda.
Il povero Pelham non sa più a che santo votarsi. Cosa sta succedendo? Che intrigo c'è sotto? Chi è l'uomo che ha le sue stesse sembianze e che sembra volersi sostituire a lui? O forse Pelham sta diventando pazzo? A voi spettatori scoprire la verità.
Il film è ben fatto e piuttosto avvincente. Si vuole a tutti i costi sapere quale sia la soluzione del mistero. C'è una macchinazione ai danni di Pelham? Oppure Pelham ha dei disturbi di memoria? E se ci fosse lo zampino di qualche alieno disseminatore di baccelli?
Buona prova di Roger Moore, a tratti mi è sembrato leggermente meno convincente, ma nel complesso bravo. Ho trovato un po' bizzarra e quasi caricaturale la figura dello psichiatra a cui Pelham si rivolge. Eccolo qua:
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Un po' stile gatto di Pinocchio |
E infine, una nota di colore dedicata a noi italiani. Pelham ha un maggiordomo italiano, tal Luigi, e una cuoca italiana, tal Maria. Maria non la si vede mai, è sempre rintanata nelle cucine, mentre Luigi è presente in diverse scene e naturalmente non è interpretato da un attore italiano bensì da uno armeno (e che aveva una parte anche in Indiana Jones e l'ultima crociata).
Pare che i due italiani abbiano un certo "potere" infatti, una sera che Pelham arriva a casa a notte fonda e non ha voglia di cenare, la moglie gli dice che deve assolutamente buttare via la pasta perché, se il mattino dopo la trovano non mangiata, i due italiani se ne torneranno a Sorrento. Pelham minimizza e dice che mangerà la pasta a colazione. La moglie gli fa notare che il giorno dopo la pasta sarà diventata cemento e che quindi deve assolutamente andare a buttarla, ma senza far rumore - per carità - che altrimenti i due italiani emergono dalle loro stanze per vedere cosa sta succedendo. Un esasperato Pelham termina la discussione dicendo:"Se non posso nemmeno buttare degli spaghetti nel fottuto lavello di casa mia, dovrò emigrare!"
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"Pronto Maria? Butta la pasta, ma non nel lavello!" |
[UPDATE] E ora correte sul blog del Zinefilo a leggervi la sua analisi doppia (o multipla?) su questo film e non solo.