Salve amici di blog, la scorsa settimana ho dovuto saltare l'appuntamento del martedì perché ero veramente troppo impegnata. Comunque vi ricordo che quel giorno era il compleanno nientemeno che di Totò, di cui vi agevolo un'immagine di quando aveva 47 anni e ha interpretato il suo quinto film dal titolo "Il ratto delle sabine".
"Sono Tito, il vostro Tato" |
Ma seguendo quello che dice proprio in quel film il nostro principe della risata, quando gli viene detto che Aristofane è morto 2000 anni fa: "Dio, come passa il tempo", dobbiamo abbandonare il passato e concentrarci sulla giornata di oggi.
Ebbene, oggi è il compleanno di Luis Buñuel e di Jonathan Demme. Quest'ultimo ha diretto alla mia età "Il silenzio degli innocenti", che ho visto molti anni fa, ma non me la sono sentita, alla mia età, di rivederlo per farci un post.
Stavo dunque decidendo cosa presentare oggi, quando mi sono accorta che il 22 febbraio è il presunto giorno di nascita di Fryderyk Chopin! Come passare sotto silenzio questo evento, dal momento che c'è stato un periodo in cui mi sono molto dedicata a suonare i suoi notturni?
Allora mi sono detta: vuoi che nessuno abbia mai fatto un film sul celebre pianista polacco? Cerrrrto che ne hanno fatti (e qui gli amanti degli anni '80 avranno capito il senso del titolo del post). Ne hanno fatti ben quattro di film, di cui uno in polacco, uno in francese e due in inglese. Non conoscendo né il francese, né il polacco, ne ho scelto uno in inglese, del 1991, dal titolo "Chopin amore mio", di cui tra l'altro avevo un vago ricordo.
Ecco, già dal titolo italiano fesso avrei dovuto intuire il genere di film, però siccome il titolo originale è "Impromptu", una mezza speranza ce l'avevo, corroborata anche dal fatto che nel cast ci sono diversi nomi famosi.
Nei panni di Chopin, troviamo Hugh Grant, al suo nono film.
Hugh Grant: parliamone.
Arthur Newton foto tratta da https://liabxl.wordpress.com |
Quello sempre senza soldi, che fa un lavoro che non gli piace e in cui combina solo pasticci. Il tipico personaggio impacciato, innamorato della bellona che però lo snobba perché gli preferisce il riccone che la porta a cena nel ristorante chic e le regala l'anellone col brillantone.
Ma dopo tutta una serie di peripezie, il nostro Arthur riesce a conquistare il cuore della sua bella e a dare una svolta positiva alla sua vita.
Ecco, ho sempre pensato che se avessero fatto un film su Arthur Newton, Hugh Grant sarebbe stato l'attore ideale per interpretarlo. Credo sia quasi un suo marchio di fabbrica il ruolo del ragazzotto belloccio, goffo e imbranatino, che balbettando frasi imbarazzate, fa innamorare la donna di turno.
Certo, sono sicura che il vecchio Hugh ha fatto anche ruoli meno goffi, soprattutto ora che è in là con gli anni e si rifiuta di fare ulteriori commedie romantiche, comunque di sicuro quel genere di personaggio è una cosa che lui ha interpretato in svariate pellicole.
Uno si chiede: in questo film Hugh è o non è goffo? Risposta: è goffo, goffissimo.
E per giunta, col parrucchino |
Nella foto sopra sta facendo una tirata lamentosa e un po' imbarazzata sul fatto che non riesce a dare all'Improvviso (Impromptu) a cui sta lavorando, la giusta naturalezza che serve a far sì che l'ascoltatore non si accorga dell'incredibile calcolo che ci sta dietro.
Il Chopin di Grant è un personaggio timido, pudico, poco loquace, dal facile imbarazzo: quando è oggetto di attenzioni non richieste, gli parte un attacco di tosse devastante che gli consente di fare un rapida fuga e di sfuggire alle pretendenti indesiderate.
Nella realtà, Chopin era in effetti debole di salute, aveva problemi ai polmoni ed era spesso sofferente, quindi sicuramente queste cose si riflettevano sul suo carattere, di natura schivo, ma l'amico Hector Berlioz scrive di lui: "Chopin si mostrava di una bonomia maliziosa che dava un irresistibile fascino ai suoi rapporti con gli amici. Nella conversazione portava quell'humour che fu la grazia principale e il carattere essenziale del suo raro talento".
Nel film tutto questo fascino non esce fuori, anzi, da quel poco che lo si vede, il musicista polacco risulta essere un personaggio svenevole, amorfo, senza spina dorsale. Ho scritto "da quel poco che lo si vede" perché in questo film su Chopin, Chopin appare veramente in misura minina e mi pare che non sia lui il fulcro della vicenda.
Nella prima ora, quasi non lo vediamo e la protagonista indiscussa è la prolificissima scrittrice George Sand, uno degli amori fondamentali di Chopin.
Judy Davis nei panni di George Sand |
La scrittrice aveva assunto un nome maschile in modo che i suoi scritti non venissero pre-giudicati negativamente ed era in generale una tipa piuttosto anticonvenzionale: tra le altre cose, le piaceva vestirsi da uomo perché era molto più comodo, fumava il sigaro e aveva una vita amorosa piuttosto intensa.
Nel film vediamo due dei suoi amanti. Il primo è lo scrittore sbruffone Alfred de Musset, dalla vita sregolata e amante dell'alcol.
Mandy Patinkin nel ruolo, mentre tenta di montare a cavallo scolandosi una bottiglia |
Poi c'è il secondo amante, un tipo molto focoso che ama fare duelli ogni due per tre, uno che dà l'idea di essere tutto muscoli e poco cervello. Ma molti capelli.
Amante tricoticamente dotato |
Quindi, gran parte del film è dedicata a George Sand che cerca di sfuggire a questi due amanti che non si vogliono rassegnare per essere stati piantati. Ma tramite l'amico comune Franz Liszt, George Sand fa la conoscenza di Chopin, solo che per un bel pezzo non lo incontra, ne sente soltanto la musica.
Il sempre vestito di nero Liszt |
Nei panni di Liszt c'è Julian Sands, che visivamente ci sta molto bene, però ha una strana recitazione. Non so descrivere il modo in cui pronuncia le sue battute, sembra declamarle in un modo innaturale, quasi forzato. Non so se volesse dare l'idea di un ungherese che parla in una lingua straniera o se proprio Sands recita così. Dovrei vederlo in un altro film per capire meglio.
Insomma, in definitiva George Sand si innamora di Chopin solo sentendone la musica. Quando riesce finalmente a conoscerlo, inizia a fargli la corte, ma lui non è molto ben disposto, non gli piace il carattere troppo forte della donna. In più, a ostacolare una possibile relazione tra i due, ci si mette anche l'amante di Liszt che fa di tutto per non farli mettere assieme. Non ho capito se questa amante voleva mettersi lei con Chopin oppure se voleva proteggere Chopin da una donna troppo irruente e indipendente come la Sand.
Comunque, finalmente al minuto 85, scatta il bacio tra la Sand e Chopin. Lei vorrebbe denudarlo lì, sul pianoforte, ma lui - timido - sguscia via come un'anguilla. Al minuto 94 lei ci riprova, ma anche stavolta rimane delusa perché lui si rifiuta di consumare un amplesso, adducendo come scusa di essere troppo malato. Ma al minuto 97, lui decide che tutto sommato non è poi così malato e dunque le zompa addosso slinguazzandola appassionatamente.
Quindi tutto è bene quello che finisce bene. La tecnica dell'imbranato del vecchio Hugh ha funzionato anche stavolta.
Insomma avete capito che questo film non è altro che uno sceneggiatone dove la cosa principale sono gli intrecci amorosi e che quindi di Chopin non abbiamo che un pallido fantasma malaticcio e di lui ci viene detto ben poco. Anche della sua musica non è che si parli più di tanto, figuriamoci poi dell'amore per la sua amata Polonia, dominata dalla Russia, a cui negli ultimi anni non aveva più potuto far ritorno.
Il film non ci dice più di tanto nemmeno dell'attività di scrittrice della Sand; c'è solo un riferimento al fatto che lei non si strugge per l'arte e scrive libri uno dietro l'altro perché ha bisogno di soldi. Inoltre, il suo amante alcolizzato ci fa sapere che da quando non stanno più assieme, la Sand scrive solo spazzatatura e quando stavano insieme, era lui, che tutte le mattine, mentre lei dormiva, eliminava dai manoscritti della donna metà degli aggettivi: un lavoraccio che perfino Ercole avrebbe rifiutato, preferendo invece pulire le stalle di Augia.
Comunque, questo film ha il pregio di non prendersi sul serio e nel suo genere è anche abbastanza divertente, quindi non c'è nessuna pesantezza o melensaggine e il film scorre rapido.
Bene, anche per oggi è tutto, vi lascio con un'immagine di Emma Thompson, presente anche lei nel film, nei panni di una nobile dalla pettinatura tripartita.
Ciao belli! |