venerdì 15 giugno 2018

Spirito allegro

Se si dice Martini, si pensa subito a James Bond, che di agitati e non mescolati ne ha mandati parecchi giù per il gargarozzo. Ma nel film di cui vi parlo oggi, c'è un altro personaggio che ama sbevazzare Dry Martini, soprattutto per ritemprarsi dopo le vigorose pedalate su e giù per le colline inglesi.

Il film è "Spirito allegro" (Blithe Spirit) e il personaggio Madame Arcati. Chi è costei? È una vulcanica donna inglese di mezza età che ama vestirsi con completi di tweed abbinati a camicie a righe, oppure con abiti dagli ampi colletti di pizzo. In ogni caso, non trascura di indossare bracciali e lunghe collane.

Spirito discinto
Quando non beve Martini, beve tè cinese, non indiano, perché influenza negativamente le sue vibrazioni. Molto spesso porta con sè la sua sfera di cristallo ma non certo per predire il futuro. Madame Arcati disapprova chi predice, o dice di predire, il futuro.

Quindi cosa fa la nostra Madame? Ebbene, ella è una medium! E all'inizio del film viene convocata da uno scrittore affinché lei evochi il fantasma della di lui defunta moglie. Contro ogni ragionevole aspettativa, il fantasma si manifesta davvero e non sembra volersene poi andare, non da solo, almeno...

Madame Arcati è interpretata dalla formidabile Margaret Rutherford, qui ai suoi primissimi ruoli cinematografici. La sua Madame è veramente molto divertente, molto ma molto sopra le righe ed è proprio questa interpretazione che le è servita da trampolino di lancio per molti altri ruoli sul grande schermo.

Celebre la sua energica Miss Marple, la prima Marple dello schermo (e ogni volta che penso a quei film inizio a canticchiare il tema musicale di Ron Goodwin), e pensare che la Rutherford era inizialmente restia a interpretare questo ruolo, in film dove l'omicidio è parte dello spettacolo e la sua riluttanza è comprensibile, considerata la sua piuttosto tragica storia familiare.

Tornando a "Spirito allegro", penso che sia divertentissimo, ha un ritmo perfetto, battute da gran commedia, interpreti sempre sul pezzo. Il film è tratto da un'opera teatrale di Noel Coward, e che la Rutherford aveva già con successo interpretato a teatro. Coward non era molto propenso a permettere la trasposizione cinematografica della sua commedia. A quanto pare, i precedenti film tratti dalle sue opere non lo avevano soddisfatto per niente. Comunque alla fine ha ceduto e ha permesso che David Lean (hai detto poco) si occupasse della cosa anche se non ho capito se il risultato gli fosse poi piaciuto.  Di sicuro Coward non apprezzò il finale del film, diverso da quello della sua commedia e devo dire che pure io ho trovato un po' incongruo il finale filmico.

Ma a parte ciò,  tutto il resto è molto bello e davvero godibile e, se ritenete che il genere vi piaccia, correte subito a vederlo. Nonostante sia del 1945, il film è a colori, cosa non usuale per l'epoca e il colore ha consentito un bell'effetto col fantasma, che è tutto verde con solo le labbra e le unghie dipinte di un rosso acceso.

La locandina originale è bella ma un po' fuorviante perché non ci sono donne o fantasmesse che vanno in giro o fluttuano con un look così discinto: una locandina un po' civetta!

E con questo si conclude questo breve civetta-post.

lunedì 11 giugno 2018

Lord of the fringes

Ho sognato Gary Oldman che faceva a tempo perso il bigliettaio al cinema.
Questo è un segno che ci vuole il post cacchiata.
E poi mi ci vuole del tempo a finire un post titanico in cui non so a che punto sono.


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A Gran Burrone oggi è il giorno del consiglio di Elrond

In via eccezionale, vi fa una comparsata anche Tauriel, probabile futura protagonista dello spinoff "Elf and the City", dove interpreterà un'elfa al limite degli 'entamila anni e sarà impegnata nella ricerca per trovare l'Unico Anello, che servirà a trovare e domare un marito alto, elfo e ricco*.
(*by Cassidy)

Nel frattempo arrivano i partecipanti del consiglio...

"Uffa, anche qui quel noioso di Legolas! Mi segue dappertutto. Forse potrei presentargli la mia amica Samantha con l’acca, figlia di Deborah con l’acca*, della dinastia delle nanesse con l'acca.
Magari si innamorano e me lo levo dai piedi."
(* by Cassidy)

Ma anche Elrond ha i suoi pensieri...

"Che vestito mi metto al consiglio? Vediamo..."

"Questo non va bene, troppo marziale"

"Questo mi ingrassa. E poi Gandalf lo ha già visto e magari va in giro a dire che metto sempre gli stessi vestiti"

"Questo è troppo chiaro, e infatti c'ho ancora un segno di sugo su una manica. Devo ricordarmi di parlare con quelli della lavanderia"

27 vestiti dopo, forse Elrond ha avuto un'idea...

I partecipanti stanno per prendere posto ma sono sopraffatti dallo stupore..

"AH!"

"EH?"

"IIH!"

"OOO-OOH"

"uh"
Aragorn, mostrati più sorpreso!

"uh?"
Ok, come non detto. Abbiamo capito che niente ti sorprende

"Elrond! Sei tu?"

"Solo per oggi, chiamatemi Elrondilla! Vengo dal deserto dell'Australia di mezzo. Sauron, preparati! Stiamo per venire a fare BUM nella tua caverna!"

"YEAAAAH! Sììììììììììì"

"Come discorso motivazionale pare funzionare, anche se non so se avrei scelto proprio le stesse parole..."

 Elrond è un partito interessante...ha tutti i requisiti
e in più, un guardaroba eccezionale!
Il consiglio è stato un successone e più tardi, nella notte, una canzone echeggia per le sale di Gran Burrone..."Elf will survive"!
Questo post è una fusione tra i bei film "La compagnia dell'anello" e "Priscilla, regina del deserto", dove Hugo Weaving, Terence Stamp e Guy Ritchie girano per l'Australia facendo spettacoli en travesti. Imperdibile il numero musicale a tema animali del deserto! Il post è un omaggio a Hugo Weaving che ha la capacità di rendere iconici i suoi personaggi.
E andatevi a leggere il divertente post di Cassidy su "Lo Hobbit" e che ha ispirato questo.


lunedì 4 giugno 2018

Questione di proporzioni

Iniziamo questa puntata ricordandoci di Beetlejuice a cui, nell'omonimo film, veniva rimpicciolita la testa da uno stregone. Forse lo stregone è in grado di fare anche la magia inversa, quella capace di ingrandire la zucca. Dev'essere stato certamente lui, quindi, ad agire sulla testa di Tommy subito prima che scattassero la foto.


Rispetto al busto, la testa mi sembra davvero troppo grande. Naturalmente mi potrei anche sbagliare, ma un indizio di qualcosa di strano mi viene dall'osservazione del collo rispetto alla camicia. Vedete il collo di Freeman e quello della Russo? Sono naturali all'interno delle loro camicie. Invece il collo di Jones non presenta ombreggiature, è appiccicato alla camicia nera in un modo che non mi convince.

Nella locandina successiva, lo stregone ha deciso che tutto sommato preferisce rimpicciolire, solo che deve aver potenziato la sua magia e reso minuscoli un po' tutti quanti.


Non si spiega altrimenti come cinque persone (tra queste il personaggio chiamato Big Large) possano stare così comodamente e spaziosamente in una golf cart. A meno che queste persone non siano nel campo da golf personale del GGGG (Grande Gigante Gentile Golfista) e debbano per forza servirsi del veicolo per fargli da caddy, al gigante.

Per la prossima, prendiamo un omone come Stephen Fry, alto 195cm e famoso anche per questa sua altezza. Nel frattempo, lo stregone è andato via perché è arrivato il suo turno alla sala d'aspetto..forse che Stephen si salverà quindi dalla maledizione rimpicciolente? None, perché, direttamente dal Paese delle Meraviglie, arriva Alice con una certa bottiglina...e Stephen aveva sete e non è stato ad indagare su cosa c'era dentro...ed ecco il risultato!


Ma stiamo scherzando?? Che poi, guardando la manica sua e quella della Thurman, sembra addirittura che lui sia davanti a lei e nemmeno dietro.

Per il prossimo poster dobbiamo fare un salto indietro nel tempo, fino al 1988, e si può capire che all'epoca non c'erano potenti mezzi di elaborazione delle immagini, però visto che il fotomontaggio era possibile, non si poteva rispettare un po' meglio le proporzioni?


Non vi sembra una scena di quelle in cui il personaggio di turno è combattuto tra due aspetti della sua personalità, che in versione minuscola gli parlano stando appollaiati sulle sue spalle? Anche perché poi al giovane e imberbe Robert manca pure un pezzo di corpo, sembra venire fuori da una lampada, stile genio. E mentre stavo scrivendo mi venivano pure i dubbi che davvero la trama potesse avere dei risvolti del genere e che quindi i due alle spalle non fossero personaggi reali (ho controllato e fugato i dubbi).

La prossima locandina presenta livelli di elaborazione devastanti. Tutto è così malamente manipolato che mi chiedo se non facevano prima a fare una illustrazione: non sarebbe stato meglio?


E notate la tipa sul gigantesco cavallo a dondolo. Notate la sua faccia fantasticamente appiccicata. Volete la prova? Guardate la seguente:


Visto? Stesso corpo, testa diversa. Notate pure la staffa presente anche nella prima foto. D'altronde, chi non ha mai avuto cavalli a dondolo con le staffe?
Ma non è finita: guardate un po' Sean Astin i cui piedi sono ben più vicini rispetto all'osservatore di quelli del cavallo. Eppure vorrebbero farci credere che lui si stia appoggiando al posteriore dell'animale, riuscendo perfino a stare dietro la sua coda.

Per oggi è tutto e non dimenticate di leggere il terzo divertente post locandinante sul blog del Zinefilo!