Oggi parlo di un film non impegnativo ma nemmeno scemo: Giovani si diventa (While We're Young - 2014).
Quando
mi trovo di fronte a un film con Ben Stiller, non so mai quale sarà il
livello di assurdità. Quindi non avevo molte aspettative quando mi sono
messa a guardare la pellicola (ma si può ancora parlare di pellicola
nell'era del digitale?).
Il film viene definito come comedy - drama cioè
si ride ma non
troppo; oppure ci si commuove ma non si esce dal cinema
piangendo. Anche se mi è successo veramente di uscire in lacrime dal
cinema dopo aver visto una commedia. Una commedia di Adam Sandler, per
di più. Non so se mi spiego: Adam Sandler, il
re delle commedie demenziali. Lacrime a fiumi. Ma questa è
un'altra storia.
Dicevo, non avevo molte aspettative,
pensavo a quei film dove i personaggi sono più o meno in una crisi
esistenziale e fanno cose a random per poi uscire dalla crisi più o meno
trionfalmente. Quel genere di film in cui la trama è una non trama, qualsiasi evento porta avanti la non-storia.
Invece
ho visto un film a fuoco, un film che è riuscito a dare corpo ai
personaggi e ai loro disagi; un film dove i personaggi sono credibili e
le cose che fanno hanno un senso.
I protagonisti
principali sono due coniugi quarantenni. Lui (il nostro Ben Stiller)
tiene dei corsi di cinema ma si occupa principalmente di un documentario
a cui sta lavorando da qualcosa come 8 anni. Ha girato tanto di quel
materiale da poter riempire l'equivalente di qualche migliaio di puntate
di Beautiful ma non riesce a dargli una forma. Il soggetto del
suo documentario, un vecchio intellettuale di sinistra (un po' meno
affascinante del mascellone Ridge Forrester), non è esattamente dei più
leggeri e il suo orgoglio gli impedisce di farsi consigliare da altre
persone, come ad esempio suo suocero produttore che gli fa notare che
forse 8 ore di un documentario del genere sarebbero troppe anche per
Noam Chomsky, che magari all'argomento potrebbe essere interessato.
Sua
moglie (Naomi Watts) è una produttrice di film ma non lavora con il
marito; lui non vuole, preferisce fare da sè. Dopo alcuni tentativi non
andati a buon fine, è rassegnata a non poter diventare madre.
Quindi
diciamo che i due non stanno proprio bene ma cercano di convincersi di
stare bene. Ma non stanno neanche proprio male, diciamo che sono
impantanati in una palude emotiva senza una forma precisa.
Lo
scossone alle loro vite avviene tramite l'incontro, apparentemente
casuale, con una giovane coppia, sui 25 anni. E loro sono affascinati da
questi giovani: sempre attivi a tutte le ore, pieni di cose da fare e
di stimoli nuovi; sono creativi, senza preoccupazioni, vivono senza
ansie o drammoni.
E qui vengono rese bene le sensazioni
dei due adulti. Da una parte sono rivitalizzati dalla frequentazione
dei due giovani ma al tempo stesso avvertono una sorta di disagio; si
sentono meno interessanti, più scialbi e senza una direzione. Quando si è
insicuri e non si ha trovato la propria strada, il confronto con gli
altri è spesso deprimente. Gli altri sembrano sempre meglio, anche
quando magari fanno cose che tu hai già fatto.
In
questo film, il confronto giovani/adulti è secondo me più marginale di
quello che sembra. La vera chiave secondo me è l'insoddisfazione e anche
la poca chiarezza personale dei due adulti. E' vero, i due quarantenni
sono in un'età in cui si fanno bilanci, si tirano delle somme e si ha
anche paura del tempo che passa. Marito e moglie si guardano attorno e
vedono i loro amici coetanei che hanno avuto un figlio, i pischelli che
in quattro e quattr'otto fanno un documentario e gli viene pure
finanziato. Insomma, magari è anche normale che un po' di sconforto gli
venga.
Poi, come spesso succede quando si guardano gli
altri superficialmente, non è tutto oro quello che luccica e in ogni
caso è bene rendersi conto che fare confronti non aiuta granchè. Anzi,
bisognerebbe proprio evitare di fare confronti con gli altri.
La
chiave di tutto è capire cosa si vuole e quali sono i propri punti di
forza e lavorare su quello. E' forse la cosa migliore che si può fare
per raggiungere la felicità e la soddisfazione di sè.
E
dopo queste perle di saggezza chiudo con il commento trash: I due
giovani sono interpretati da Adam Driver e Amanda Seyfried. Lui è bravo
nel suo modo di fare l'hipster untuoso ma credo che lo metterò nella mia
lista di attori antipatici.
Numero 1 perchè in questo film il suo personaggio non è poi così simpatico.
E
soprattutto, numero 2 per quello che mi combina nel film "Il risveglio
della forza". Bisogna sapere che io ho una passione pluridecennale per
Harrison Ford e guai a chi tocca Harrison!
Dai, finisco
in modo meno trash. Durante il film si sente parecchia musica di
Vivaldi, molto bella, ed è raro sentire musica del genere in un film non
di nicchia.
E ora giunge il momento grafico, il momento delle locandine!
Poster americano:
Vagamente
retrò per il fatto di usare un fotogramma del film. Impaginazione
pulita e gradevole. C'è il motivetto grafico in giallo che appare in
tutte le declinazioni del poster e presumo stia a indicare gli anni
d'oro della giovinezza.
Nel film c'è anche la canzone "Golden Years" di David Bowie.
Come giudizio dico che non è strapparsi i capelli ma nemmeno da strappare la locandina.
Poster italiano:
Qui
i fotogrammi aumentano permettendo di mostrare i quattro attori
principali: Ben Stiller, Naomi Watts, Adam Driver e Amanda Seyfried.
Viene data preferenza agli attori più famosi con Ben Stiller un po' più
in grande rispetto a Naomi Watts. Evidentemente è lui, dei due, l'attore
più popolare in Italia.
Non fantastica la foto a destra di Naomi
Watts; nemmeno quella di Adam Driver è straordinaria ma, visto quanto
scritto sopra, va bene una brutta foto per lui.
Anche qui abbiamo
il riquadro giallo, tuttavia non sulla parola "giovani": perché? Se il
giallo rappresenta i cosiddetti anni d'oro, allora bisogna metterlo su
quella parola, non ha senso mettere il riquadro su "si diventa".
Credo che la grafica debba possibilmente anche veicolare dei significati.
Inoltre,
mentre la locandina originale usa due font che mi sembrano appartenere
alla famiglia dei Bodoni (detta così, sembra la famiglia dei Gobboni!),
quella italiana ha l'accoppiata Bodoni/Futura, mi chiedo perchè. Forse
il Futura bold è più leggibile da lontano? Soprattutto nei nomi degli
attori?
Mia versione alternativa
La
grafica che c'è in me ha provato a fare una versione alternativa, con
il giallo al posto giusto e con il Bodoni Bold Italic anzichè il Futura
Bold. Credo che con il giallo sotto "Giovani" sia anche meglio mentre
spezzo una lancia a favore del Futura; in questa situazione è più
leggibile a distanza e forse anche più giovanile.
E anche per stavolta è tutto.
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