venerdì 6 aprile 2018

Un film di fantasmi

Oggi vi voglio portare un po' indietro nel tempo, fino all'anno 1937.

Il posto in cui vi porto è la Cornovaglia. Ve le immaginate, vero, le scogliere corniche, con quelle belle baie e l'acqua spumeggiante che si infrange sulle rocce?

Ecco, in cima a una scogliera immaginatevi una bella e grande casa, da ristrutturare, certo, ma una volta fatti tutti i lavori verrà fuori una magione da sogno.

Voi, proprio come i due protagonisti, siete stanchi della vita frenetica di Londra e dell'inquinamento che vi ammorba i polmoni e volete quindi trasferirvi nella splendida campagna cornica, dove potrete pure fare il bagno nella limpida acqua (stando magari attenti a non infrangervi anche voi sulle rocce).

Questi sono i due protagonisti, fratello e sorella. Lui Rick, lei Pamela, con l'accento sulla a
Ma non fate neanche in tempo a finire la ristrutturazione e godervi in santa pace la vostra nuova dimora, che vi accorgete di strani fenomeni: la notte si odono lamenti misteriosi in tutta la casa e una stanza fa venire pensieri altamente deprimenti se ci si sta dentro, roba che quasi vi vien voglia di buttarvi dalla scogliera.

E in effetti, poi scoprite che qualcuno è davvero morto cadendo dalla scogliera e il suo fantasma infesta la casa. E forse magari non c'è solo un fantasma a turbare la quiete domestica...

Il film è del 1944 ed è tratto dal romanzo Uneasy Freehold (o anche The Uninvited) dell'irlandese Dorothy Macardle. Il romanzo è inedito in Italia (casomai smentitemi che correggo) ed è una storia di fantasmi con tutti gli elementi classici del genere: casa antica isolata, sedute spiritiche, fantasmi con questioni da risolvere, ma non trascura la caratterizzazione dei personaggi e in particolare si dilunga - non spiacevolmente - sull'attività di recensore/drammaturgo del protagonista maschile.

Il film è girato in America, per cui quelle che dovrebbero essere scogliere corniche sono in realtà quelle della California; rispetto al libro vengono tagliati via dei personaggi che porterebbero la storia un po' troppo fuori strada e qualche snodo della storia è stato un po' rimescolato, ma nel complesso la trasposizione è abbastanza aderente, anche nei dialoghi.

A quanto pare, Scorsese ha posizionato questo film al terzo posto nella sua personale lista di film di paura e sembrerebbe che anche nella personale lista di Guillermo del Toro questo film faccia la sua comparsa, anche se non è chiaro in quale posizione, ma non credo tra i primi 5.

Beh, diciamo che per gli standard odierni, è difficile che questo film spaventi davvero, però è indubbio che ci sia una certa atmosfera di tensione sapientemente creata con la fotografia in bianco e nero, con le ombre e luci messe al posto giusto e con il ritmo narrativo adatto. Fortunatamente non ci sono quei jump scare di 'sto cacchio di cui soprattutto gli autori recenti fanno ampio uso e abuso, ché sennò non sanno come spaventare. E poi, i momenti di tensione sono nei punti giusti, non c'è quella generica atmosfera torva e forzata che impregna certi film dal primo all'ultimo minuto.

Comunque, questo è uno dei primi film in cui il fantasma è qualcosa che fa paura e non un'entità comica. Tra l'altro, inizialmente il regista voleva lasciare le apparizioni fantasmatiche all'immaginazione degli spettatori, invece poi è stata inserita qualche breve sequenza col fantasma fluttuante. Anzi, quelle sequenze mi sembrano anche fatte bene per cui ancora un altro paio se ne poteva aggiungere.

Il protagonista principale è il famoso e assai prolifico Ray Milland, mentre nel ruolo della sorella c'è Ruth Hussey che personalmente non avevo mai sentito.

Gail Russell
Nel ruolo di una ragazza imparentata con il fantasma c'è una giovane attrice, Gail Russell, bella ma sfortunata. Qui è in uno dei suoi primi ruoli e pare che, per superare la paura da set, ricorresse all'alcol. Il problema è che poi l'alcol è diventato compagno abituale di vita e la ragazza è morta a soli 37 anni.

L'attrice e drammaturga Cornelia Otis Skinner interpreta l'assai ambiguo ruolo della direttrice di una misteriosa clinica e questo ruolo ha fatto un po' fatto discutere perché sembrava far riferimento a un amore lesbico.

Peccato che è stato eliminato dal film il personaggio del prete campagnolo che cerca di convincere i padroni di casa a fare un esorcismo per scacciare il fantasma.

Bene, vi ho detto tutto, l'unica cosa che non vi ho detto è il titolo del film.

La casa sulla scogliera


18 commenti:

  1. Che conosco di nome, ma mai visto.
    Sto recuperando un po' di film vintage, anche grazie a un caro amico (mi ha appena regalato La donna del lago, per dire). Amo i film di fantasmi o comunque di generi similari. Incredibile la storia dell'attrice e dell'alcool... mamma mia.

    Moz-

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    1. Devo dire che certi film vintage hanno il loro fascino e questi film in bianco e nero ben si prestano alle storie di fantasmi. Questa poi è proprio una storia di quelle classiche stile anglosassone. Che poi non so perché vengano definite horror, mi sa che basta che ci sia un elemento soprannaturale e non sia da ridere per fare di una storia un horror, anche nei racconti.

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    2. Sì, esatto: solitamente i canoni sono quelli. Elemento sovrannaturale? Horror.
      Al massimo, quando va bene, mystery XD

      Moz-

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    3. Sì, in effetti pare proprio così: secondo wiki l'horror è una macrocategoria all'interno della quale ci sono tutta una serie sconfinata di sottotipi di horror, a seconda di quale orrore si veda, quanto ne si veda, come lo si veda..ancora un po' c'è la categoria che indica che si vedono anche i mutandoni del fantasma!

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  2. Non l'ho visto e mi ispira un sacco.
    grazie per la segnalazione!

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    1. Di niente. Eh eh, i fantasmi vintage hanno sempre il loro fascino...

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  3. Che titolo sei andata a ricordarmi! L'ho scoperto perché il suo titolo originale è lo stesso di un bel thriller di qualche anno fa e volevo vedere se si trattasse di un remake non dichiarato. Ma ho voluto vederlo perché il titolo "La casa sulla scogliera" mi intriga dalla fine degli anni Ottanta circa, quando uscì un Dylan Dog con quel titolo. Ma ho voluto vederlo perché appena scoperto che il protagonista maschile era uno scrittore speravo di aggiungere questo film al genere non riconosciuto ma vasto di cui un giorno parlerò approfonditamente: "scrittore senza più ispirazione si isola e si lascia ispirare da uno spirito". (Nome provvisorio!) Il genere è ricchissimo di titoli ma purtroppo non è questo il caso.
    Quindi ho visto questo film per molti motivi ma alla fine non corrispondeva a nessuna delle mie chiavi di ricerca e così l'ho messo da parte nella memoria. Contentissimo di sapere che è fedele al romanzo, per quanto possa esserlo un film americano: mi giocherò questa carta se dovesse capitarmi di parlarne :-P
    P.S.
    Su cosa sia l'horror si litiga da decenni, non sarà certo un anonimo redattore di Wikipedia a mettere la parola fine!

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    1. Ma intendi il "The Uninvited" con Emily Browning? Devo dire che quello non mi ha ispirato granchè, forse perchè mi sembrava uno di quei film che hanno come scopo quello di intortare dall'inizio alla fine lo spettatore. Quello coreano, invece non so come sia.

      Sì, io direi che il film è fedele al romanzo, sono stati segati via una serie di personaggi amici del protagonista, alcuni legati al mondo del teatro, e che un po' gli danno una mano con l'indagine sul fantasma, ma hanno fatto bene a toglierli perché spesso troppi elementi finiscono per fare casino e basta.
      Il personaggio di quello che gli vende la casa (nonché nonno del personaggio di cui ho messo la foto) nel libro ha una sfumatura più negativa, secondo me.

      Mi interessa molto questo argomento, di cui tratterai, sullo scrittore che si fa ispirare dal fantasma. Nel libro non è proprio così ma comunque, essendo che lui lavora nello stanza che, a causa del fantasma, modifica l'umore di chi ci sta dentro, il suo lavoro risente un po' di questa influenza.

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    2. Sì, intendo proprio quell'Uninvited col "colpone di scena finale". Ricordo che all'epoca non mi era dispiaciuto, e principalmente ha uno splendido tema sonoro "corale" che è finito subito nella mia raccolta :-P

      Ridendo e scherzando sono passati quasi dieci anni da quando ho scoperto quel "sotto-genere" e, dopo un paio di articoli, mi sono ripromesso di ordinare la montagna di materiale trovata... senza ancora essere riuscito a trovare la forma giusta! E' un tema vastissimo ma in pratica inedito, nel senso che lo si può trovare un alto numero di film, romanzi e fumetti ma non è stato mai fatto notare e quindi non c'è un nome del sotto-genere. Un bel titolo che racchiude tutti gli elementi è "Sola in quella casa", perché la maggior parte delle storie prevedono una scrittrice che si isola in una casa infestata, e ciò che incontra è il succo stesso della scrittura.
      Per darti un'idea della portata della vastità dell'argomento che prima o poi tratterò, ecco il titolo che da anni vorrei dare al saggio: "Ghostwriting. Scrittori fantasma e fantasmi scrittori". Di materiale ne ho da parte a secchiate, il problema è trovare la chiave giusta con cui ordinarlo.
      Se sei curiosa, ecco il mio vecchio articolo da cui è nata la mia passione: "Bestseller. La sottile arte del plagio" ^_^

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    3. A me non era piaciuto tanto perché mi pareva che tutto fosse fatto in funzione del colpone di scena. I personaggi dipinti in modo da far avere una precisa idea allo spettatore solo per poi ribaltargliela completamente. Ma immagino che sia molto soggettivo.

      Ho letto l'interessante articolo, credo di aver visto solo il film con Johnny Depp. Con "Open Water" intendevi forse "Dark water"? Mi ricordo di aver visto il film con la Connelly. Non mi sembrava malfatto, con quella atmosfera piovosa continua (anche se mi chiedo come si possa andare ad abitare in simili edifici).
      Eh, direi che è proprio una vendetta fantasma, quella fatta da uno spettro che racconta la stessa storia a più scrittori!
      Adesso devo assolutamente leggere vedere "A stir of echoes"! Immediatamente!!!!

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    4. Quel vecchio articolo è purtroppo pieno di errori: sì, ovviamente è il film che citi. (Molto più bello nella versione giapponese, anche migliore del racconto originale).
      "A Stir of Echoes" è assolutamente consigliato, sia in forma di libro (Io sono Helen Driscoll) sia in forma di film (Echi perduti), dove Kevin Bacon è in forma smagliante. E' davvero la trama che apre la via a un fiume di horror similari, trama utilizzata pure da una storia dark di Tex Willer!
      Hanno fatto anche uno "A Stir of Echoes 2" con Rob Love ma è una stupidata, non so neanche se sia giunta in Italia.

      Tornando a Uninvited, il brutto dei film col colpone finale è che essendo tutti votati a quello rischiano di non lasciare nient'altro, a fine visione. E' un difetto che per esempio imputo a "Il sesto senso", che è un film impossibile da vedere una seconda volta perché ti accorgi che è un vuoto totale votato esclusivamente a un colpo di scena non proprio inaspettato. Forse sarebbero auspicabili meno colpi di scena e più atmosfera ;-)

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    5. Sì, fare un film tutto incentrato sul colpo di scena finale non è una mossa vincente. Più atmosfera, caratterizzazione dell'ambiente e personaggi, così poi, che ci sia o meno il colpo di scena, il film te lo puoi guardare più di una volta.

      Ho appena visto la locandina di Stir of Echoes 2...ma non sembra neanche Rob Lowe! Sembra un cugino di Ray Liotta! Come si fa a fare una locandina dove l'attore di richiamo non pare lui??

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    6. ahaha chiedilo a Nicolas Cage :-D
      Comunque qualcuno ci spia: scopro che venerdì prossimo alle 23.40 su CineSony fanno "Echi mortali" con Bacon! Devi assolutamente vederlo :-P

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    7. Ahaha, è vero Cage tante volte è irriconoscibile!
      Ma come, CineSony? Non è un canale dove passano un sacco di film di dubbia qualità? Molte z-catastrofi provengono da lì, mi sembra!

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    8. Alternano: "Echi mortali" è un prodotto che costa, mica si può trasmetterlo sempre. Si manda una volta e poi giù di filmacci Z :-P

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    9. E scommetto che in seconda serata costa meno!!

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    10. Uh, sai che non lo so? Magari è così...

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  4. Ciao, vorrei parlarti di una possibile collaborazione, come posso contattarti? Grazie in anticipo :D

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