Buon giovedì e ben arrivati alla seconda casella del RetroCalendario avventizio.
Oggi torniamo indietro nel tempo di qualche ulteriore anno rispetto a ieri.
Il Corriere della Sera ci dice che Aldo Moro è in parlamento a chiedere la fiducia per il suo governo appena insediato (fiducia che otterrà dal Senato e dalla Camera, il 5 e il 7 dicembre, rispettivamente).
E anche noi, telespettatori anni '70, ci rivolgiamo con fiducia al nostro elettrodomestico preferito per vedere un po' cosa ci propone per la serata.
Ma prima, una bella cenetta cucinata con questo fantastico attrezzo:
il cui effetto mani mozze non è precisamente così invitante...
Comunque, non me ne intendo molto di strumenti simili, ma lo slogan che dice "autopulente" che significa? Che ci si può rimpinzare e poi, mentre la griglia si autopulisce, ci si può accomodare in poltrona davanti alla tv?
Boh, nel dubbio lo facciamo, ma siccome c'è un aumento del prezzo del gasolio, indossiamo un paio di maglioni e per combattere meglio il freddo, un bel liquore riscaldante. Ce lo facciamo consigliare da un testimonial d'eccezione.
In alternativa, se ci teniamo al look, possiamo usare questo misterioso ammennicolo che oltre a farci una piega perfetta, ci riscalderà per bene la zucca.
E ora, ultimo dilemma, siamo proprio sicuri di guardare la tv? Oppure vogliamo usare questo prodotto?
Questo slogan, che potrebbe avere un risvolto anche attuale, vorrebbe spingerci a usare questo proiettore con il quale potremmo vedere, comodamente da casa, tutta una serie di programmi che in linea di massima non mi pare che si vedano al cinema: i cartoni di Tom e Jerry o Calimero si vedevano in sala? E che dire del documentario (immagino) dal titolo: "IX anniversario del Partito Comunista cinese?"
Dialogo tipico in una famiglia qualsiasi:
"Caro, stasera ci guardiamo 22 bobine di "Il mondo in fiamme", documentario sulla seconda guerra mondiale?"
"No, preferisco 4 bobine da 60 metri sulla storia dell'aviazione"
A onor del vero qualche film c'è nell'elenco, ma il numero è esiguo e mi sento di dire che al cinema non tremavano le mutande dalla paura di perdere spettatori a causa di questo proiettore casalingo.
Quindi lasciamo da parte il proiettore e vediamo cosa ci propone la tv.
Sul primo canale nazionale, dopo il tg e dopo il mitico Carosello, ecco che troviamo un film commedia, uno dei tutto sommato abbastanza rari film commedia che ho trovato nel palinsesto televisivo di quegli anni. Film natalizi non pervenuti, credo non esistessero, e in linea di massima la proposta è tendente al serio.
Ho visto il film eppure non riesco a ricordare questa mise orrenda della Audrey. |
La frizzante storia vede come protagonista Audrey nei panni della figlia di un rinomato collezionista di capolavori artistici, collezionista che in realtà è un falsario e riproduce quadri andati perduti, spacciandoli poi per veri.
La figlia non approva l'attività fraudolenta del padre e gli dice: "La falsificazione è un reato!", ma lui, indifferente, risponde: "Ma io non vendo mica i falsi alla povera gente, solo ai miliardari!"
Insomma, al collezionista viene chiesto se può prestare al museo la sua rinomata statua della Venere del Cellini, perché ci devono fare una mostra. Naturalmente anche la Venere è un falso, ma nessuno lo sa e dunque lui la presta allegramente al museo.
Siccome poi incautamente firma un'assicurazione che però prevede una perizia da parte di un esperto d'arte, il collezionista va in paranoia: se la sua Venere verrà riconosciuta come falso, molto probabilmente anche il resto della sua collezione verrà esaminata e salterà fuori che è tutta falsa. D'altronde, ritirare la Venere dal museo (per evitare la perizia) potrebbe destare comunque qualche sospetto... come fare dunque?
Ci pensa la figlia, che tra l'altro guida questa macchina qua, che sembra un giocattolo.
Insomma, la figlia recluta un tizio che le si era introdotto in casa cercando di rubare uno dei falsi del padre. Il tizio è Mr. Occhi Blu Peter O'Toole che viene convinto da Audrey a rubare la Venere dal museo. In questo modo non ci sarà nessuna perizia sulla statua.
L'anno scorso, in questo post, abbiamo visto come l'italiano Vincenzo Peruggia aveva rubato la Gioconda al Louvre nascondendola sotto il cappotto. Useranno lo stesso sistema Audrey Hepburn e Peter O'Toole? Potrebbero anche, visto che la statua è piccola e ci starebbe comodamente sotto una bella palandrana optical stile anni '60.
Il problema è che dai tempi del Peruggia sono passati molti anni e nel frattempo i musei si sono evoluti e hanno installato delle fotocellule spararaggi infrarossi che fanno scattare l'allarme quando il fascio luminoso viene interrotto. La statua è dunque circondata da questi raggi ed è impossibile metterci le mani sopra senza far scattare l'allarme.
Come faranno dunque i nostri ladri improvvisati? Semplice: si nascondono in un ripostiglio scope fino all'ora di chiusura, poi escono e fanno scattare l'allarme lanciando un boomerang giocattolo (non ho capito perché non potevano far scattare l'allarme usando una mano; evidentemente il boomerang è più coreografico).
Le macchiettistiche guardie del museo scattano e perquisiscono tutto il palazzo alla ricerca di intrusi, ma ovviamente non guardano nel ripostiglio delle scope (perché era chiuso a chiave). Pensano dunque che l'allarme sia scattato per sbaglio e ritornano nella loro stanza comune a bere e mangiare.
Guardia di museo che non disdegna un goccetto mentre è in servizio |
Subito dopo Peter O'Toole esce dal ripostiglio e fa scattare nuovamente l'allarme. Le guardie ispezionano nuovamente tutto il palazzo, ma nemmeno stavola guardano nel ripostiglio delle scope.
A questo punto arriva una telefonata nientemeno che dal Presidente, che dal palazzo a fianco al museo è scocciato perché quell'allarme così rumoroso turba i sogni suoi e della sua consorte. Il capo delle guardie decide dunque di staccare l'allarme per evitare ulteriori disturbi alle presidenziali orecchie. E questo permette a Peter e Audrey di impossessarsi della Venere e portare a termine il furto con successo, riuscendo nel mentre anche a innamorarsi fra di loro.
Un piano che fa acqua da tutte le parti direi, ma a quanto pare, non era acqua quella che veniva bevuta durante la lavorazione del film. In un ruolo avrebbe dovuto recitare George C. Scott, ma al primo giorno di ripresa si è presentato dopo pranzo e, a quanto ho capito, non del tutto sobrio. Il regista William Wyler lo ha licenziato dicendo che era già difficile aver a che fare con due forti bevitori (O'Toole e un altro attore) e dunque non c'era bisogno di un terzo. Quest'altro attore, che sarebbe Hugh Griffith, di cui vi agevolo l'immagine,
pure lui era stato licenziato dalla produzione perché si comportava in modo bizzarro e casinista. Tra le varie cose, pare infatti che girasse nudo per l'hotel (presumo in cui alloggiava) coprendosi le parti intime con un cartello "Non disturbare" che lui aveva modificato in modo che dicesse: "Disturbare". Un grande, direi!Bene, anche per oggi vi saluto, ma qui ci vuole un tocco di Natale! Vi lascio dunque con un'immagine a tema.
ahahahah è vero, forse hanno messo le mani sopra per far vedere che ci stavano dentro e si potevano dunque cucinare alla perfezione!
RispondiEliminaMi sono chiesto anche io cosa significhi "autopulente" 😅
RispondiEliminaOK, mi verso un bicchiere di René (da qualche parte nel mondo saranno le 5 del pomeriggio), mi infilo il casco Ja Krups e mi godo il post.
Oddio il proiettore. Ha girato in casa mia per molti anni quando ero piccolissimo. Ci si guardava il filmino del matrimonio dei miei e forse anche qualche video di quando ero appena nato. Ovviamente in tutta la tristezza del muto, quasi inquietante. Chissà se funziona ancora...
Di film natalizi ce ne erano pochi, i più classici e suppongo li proponessero direttamente alla Vigilia 🤔
Audrey che scende da una Peg Perego AHAHAH 😂
Ma che colpo scemo. Manco nelle storie Disney 😅
Comunque tutti a bere, i telespettatori, le guardie, gli attori... un mondo di alcolizzati. Sarei stato benissimo negli anni 60 e 70 😁
Grazie per l'immagine natalizia finale 😆
ahahah bravo, segui i consigli così poi ci sai anche dire se il René ti ha bruciato il gargarozzo per bene e se lo Ja Krups ti ha fatto venire tutti i capelli foffosi! :D
EliminaAnche mio padre faceva dei filmati, per fortuna erano più di vita quotidiana che non le cerimonie. Ma adesso che ci penso, mi pare che diceva che mandava le pellicole a sviluppare addirittura in Inghilterra, infatti ci mettevano un sacco di tempo ad arrivare. Devo chiedergli se era proprio così o se mi sogno.
ahahah è vero, la Peg Perego ha quelle dimensioni! Mi fa venire in mente uno sketch di Topolino concertista che suonava il flauto ma girava con una custodia da contrabbasso perché dentro ci aveva messo la macchina.
Il colpo al museo è proprio scemo, presuppone dunque che le guardie si scocceranno dei sentire l'allarme e che non guarderanno nemmeno la statua. A parte che c'erano mille guardie e tutte nella loro stanzetta a gozzovigliare...
oh guarda che mi si sta aprendo un mondo su questo aspetto alcolico di quegli anni. Mi ricordo di Arbore che pubblicizzava la birra come qualcosa che faceva bene, ma qua la faccenda è molto più ampia di quello che sospettavo. Ci sono certi slogan che veramente ti chiedi da dove li tirano fuori. Domani ne metto uno che ha proprio dell'incredibile.
ahahah lo sapevo che avresti apprezzato il Babbo igienico! :D
Ahahah la storia di Topolino purtroppo non la conosco ma fa troppo ridere l'idea!
EliminaLa cinepresa di mio padre credo fosse una super 8, non doveva farla sviluppare. Mettevi la bobina sul proiettore e guardavi il filmino.
Mamma mia, le mani che spuntano dal nulla sono davvero inquietanti, quasi quanto "mano" della famiglia Addams. Ma sai che invece da ragazzina usavo il casco Ja Krups, ovviamente anche quello portato da mio papà dalla Germania dove a quanto pare erano dei pionieri. :D
RispondiEliminaMi ricordo bene del film "Come rubare un milione di dollari e vivere felici", delizioso come tutti i film con Audrey, e mi hai fatto ricordare la scena dove le guardie tonte disinnescano l'allarme. Io ho notato che nei film di quegli anni, con colpi ambientati nei musei, i sorveglianti sono molto spesso degli avvinazzati, anche in "Belfagor" succedeva.
Ma allora devi dirmi assolutamente se funzionava lo Ja Krups! Ma avevate davvero tutto in anteprima grazie a tuo padre! Ma gli chiedevate voi o portava lui in autonomia?
EliminaSto scoprendo questo lato alcolico veramente preponderante, il numero di pubblicità di liquori è veramente altissimo e con slogan che ti fanno credere che il bere faccia benissimo. E poi capirei in questo film con le Hepburn, che è una commedia e si sa che nelle commedie ci sono dei personaggi macchietta, ma Belfagor era serio, mi pare! Anche lì le guardie sono avvinazzate! Ma allora era proprio una cosa vera.
Coomunque Belfagor mi piacerebbe proprio vederlo, ho visto solo il film con Sophie Marceau, ma mi ha sempre incuriosito lo sceneggiato.
Sì, assolutamente, lo Ja Krups funzionava alla grande, pensa che usavo i bigodini - ero un po' nonna persino da giovane ;) - e poi mi mettevo in testa questo casco gonfiabile che aumentava di volume con l'aria calda. Era davvero all'avanguardia.
EliminaIl papà era una fucina di idee e le portava lui in autonomia. Un'altra grandissima innovazione tecnologica che aveva portato, di cui spero parlerai, è stato il primo videogioco. Si chiamava Pong, una sorta di tennis con due lineette e la pallina e si giocava sul televisore. Quanto ridere abbiamo fatto!
Per quanto riguarda gli avvinazzati, forse i custodi dei musei bevevano per darsi coraggio, specialmente chi doveva fare il turno di notte. Se vuoi vedere il vecchio sceneggiato Belfagor, lo puoi trovare su youtube.
Ma i bigodini mi pare che si usavano a tutte le età, poi a un certo punto c'era pure quell'inventaricci, quelle specie di lacci su cui arrotolare i capelli... beh, ne inventavano di ogni.
EliminaTuo padre veramente mitico. Pong, come dimenticarlo. Dev'essere stato uno dei primissimi primissimi videogiochi da fare a casa. Non sono sicura se ci ho giocato o se mi sogno. Forse a casa di qualcun altro. Con la mia amica ho giocato moltissimo ai videogiochi, giocavamo assieme anche se non era previsto il gioco in coppia.
Forse la cosa che mi stupisce oggi dell'aspetto alcolico nei film e nelle pubblicità è che la cosa non era nascosta, oltre che proprio a essere incoraggiata. Credo che a un certo punto in poi abbia iniziato a essere considerato come un problema o quantomeno qualcosa da non fare in pubblico.
Le pubblicità degli anni '70 hanno tutte una locandina che sembra uscita da un horror.
RispondiEliminaAhaha è vero. C'è un sottile filo di inquietanza che spesso viene fuori. Anche certi personaggi, il modo in cui sorridono talvolta ti fa pensare che tireranno fuori a sorpresa un coltellaccio da psycho!
EliminaRicordo ancora una pubblicità di quand'ero ragazzino (primi Ottanta) in cui la moglie si lamentava «E poi il forno lo lavo io!» al che il marito la tranquillizzava «Si lava da solo!» ahahah l'ho sempre adorata, e nessuno ha mai spiegato in cosa consisteva quell'auto-pulizia. (Ovviamente il marito avrebbe potuto dire "Tranquilla, cara, lo lavo io", ma erano i maschilisti anni Ottanta! :-D )
RispondiEliminaNon sapevo nulla di "Ja Klugs" ma posso testimoniare come qualche anno fa mia madre e mia zia abbiano comprato quel "casco morbido" e pare ne siano rimaste infinitamente soddisfatte. Chissà se la marca ancora quella.
L'ultima pubblicità è geniale: quindi il tizio ha una faccia da deretano???' :-D
Ti ringrazio per la foto del proiettore: non è che per caso ne hai una di miglior qualità? Pare incredibile ma chiedendo ad amici super-collezionisti è uscito fuori che non esiste un vero e proprio database dei film in Super8 (e simili) usciti in Italia, quindi i cataloghi e le pubblicità dell'epoca sono aiuti fenomenali.
I cartoni animati uscivano al cinema, anzi ce n'erano tantissimissimi, e tutti in doppiaggi italiani purtroppo perduti, a parte fortunati casi. Non solo cartoni prima dei film, non solo film antologici creati in Italia (fra Tom e Jerry e Merry Melodies ne sfornavano a getto continuo sin dagli anni Sessanta) ma anche antologici ufficiali tipo "Pippo olimpionico", che da ragazzino riuscii a vedere in sala diverse volte, tanto che i miei genitori non lo sopportavano più :-D
L'avvento dell'home video in pellicola c'era già stato negli anni Sessanta ma più passava il tempo più cresceva, sebbene non sarà mai un'esplosione titanica come il VHS, grazie a prezzi bassi ed enorme distribuzione. Però, come vedi dalla locandina, la Warner Bros era in prima fila, visto poi che la casa investiva parecchio in Italia: oggi stesso sul mio blog presento un filmaccio marziale che la Warner ha fatto uscire PRIMA in Italia che nel resto del mondo: forse per usarci come cavie :-D
Ma vedi che allora glissavano su questo sistema di autopulizia! Sto iniziando a nutrire dubbi sul fatto che funzionasse davvero. Anche perché non riesco veramente a immaginare come potrebbe avvenire la procedura.
EliminaLo Ja Klugs mi sembra piuttosto professionale quindi in effetti non stento a credere che funzioni. È solo l'aspetto che è bizzarro. Sarebbe bello accogliere qualcuno alla porta con quel casco in testa! Molto pittoresco!
ahahahah, credo che si faccia riferimento alla morbidezza della pelliccia da babbo... ma anche così, lo slogan è troppo assurdo... e troppo fraintendibile!
Vedo se ritrovo la foto.
Di cartoni usciti al cinema non mi ricordo una mazza! Come è possibile? Credo che uno dei primissimi film che ho visto al cinema fosse Red & Toby che però era già un cartone di suo, poi mi ricordo di aver visto Ghostbusters a 10 anni, ma di cartoni che lo precedevano non ricordo. Ma mettevano i cartoni prima di qualsiasi film?
Comunque ho un vago ricordo che mia cugina avesse un proiettore con cui guardavamo dei cartoni ma non ho idea di che marca fosse. Ma era certamente una cosa meno professionale di questa della Warner Bros. Mi sa che era una roba più giocattolo.
Ti mando un esempio dei vari film antologici di Tom e Jerry arrivati al cinema.
RispondiEliminaAnch'io sono abbastanza sicuro, mediante frammenti di ricordi, di aver avuto in casa un proiettore e qualche cartone di Gatto Silvestro su bobina (tipo Super8), ma dev'essere durata davvero poco, perché ricordo di più i cartoni visti al cinema che in casa :-P