venerdì 3 dicembre 2021

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Buon venerdì, amici lettori, qua vi parlo dal 1975, che in realtà era un mercoledì.

I giornali parlano dell'incontro avvenuto il giorno prima tra i presidenti Gerald Ford e Mao, mentre invece in Italia il socialista Mancini chiede la crisi di governo. Governo Aldo Moro IV che cadrà di lì a due mesi per poi riformarsi in Moro V, di breve durata. Mi sembra di essere ai giorni d'oggi, che c'è una crisi di governo ogni due per tre.

La situazione è un po' turbolenta, ci sono scioperi nel traffico aereo, scioperi nelle scuole, scioperi negli enti mutualistici... ma tutto questo non spaventa Roger Moore che all'Ambrosio di Torino va in "anteprima nazionale" (tra virgolette?) con:


Pensavo che il titolo fosse "Attenti a queste due", invece è proprio l'ambiguo "Toccarlo... porta fortuna". Questa locandina sembra quasi da film soft-core.

Comunque, a noi stasera non ci va di uscire e ce ne stiamo a casa a mangiare un po' di panettone guardando il Carosello

e a seguire un bel caffè:


Ma a ben pensarci, meglio evitare: un po' perché il caffé la sera non è indicato, ma soprattutto perché quel pupazzo di neve lì ha un tocco vagamente horror che non concilia di certo il sonno.

Fa il paio con questa bambola:

Inquietanza fatta bambola
E secondo me la definizione "bambole paurose" non vuol dire che sono le bambole ad avere paura...

Niente caffè, beviamoci un amaro rilassante istigati da questa pubblicità che getta una nuova luce su quello che succede negli atenei...

Basta, siamo pronti, è il momento di guardare un film! Andiamo a cercarlo.

Sulla prima rete c'è il programma  "Trent'anni dopo... io ricordo" di Enzo Biagie a seguire il mercoledì sport. Sul secondo canale, le trasmissioni iniziano alle 18,45 con un telegiornale sportivo. A seguire "Sim, Sala, Bim" con Silvan, poi il concerto della sera, poi tg e infine arriva il film Salvatore Giuliano" che fa parte della serie "L'impegno civile di Francesco Rosi", a cura di Claudio G. Fava.

Beh, il film, ve lo dico subito, merita. Non mi sembra di aver mai visto niente di Rosi se non Bellissima, di cui però lui era sceneggiatore e non regista.

La storia parte dalla scena che si vede in locandina e cioè il ritrovamento del cadavere del bandito Salvatore Giuliano.

Già da questa scena si vede il piglio del maestro: la polizia descrive la posizione del cadavere, l'abbigliamento, gli effetti personali. La gente attorno, anche sulle balconate delle case, osserva silenziosa la scena. Giornalisti in attesa di poter scattare foto.

La storia poi prosegue tramite l'utilizzo di diversi flashback, che narrano come Giuliano fosse stato ingaggiato dai separatisti che volevano la Sicilia autonoma rispetto all'Italia.

Finita la guerra separatista, Giuliano e la sua banda continuano e incrementano le loro attività criminose, come i sequestri di persona, fino a sfociare nella tragedia di Portella della Ginestra, dove i banditi sparano su un gruppo di lavoratori che si erano riuniti in comizio.

Lavoratori a Portella della Ginestra.
Il film è stato girato nei luoghi dove sono avvenuti i fatti.
 

Parte della banda viene poi arrestata, ma non Giuliano, che viene però in seguito ucciso, in circostanze non chiare. 

Si apre quindi un processo per stabilire esattamente i responsabili della strage di lavoratori, ma i membri della banda ritrattano le precedenti confessioni e, a sorpresa, il braccio destro di Giuliano, asserisce di averlo ucciso lui stesso, iniziando anche a raccontare a proposito di insospettati legami tra Giuliano ed esponenti politici, supposti mandanti della strage.

Come dicevo, il film è veramente fatto molto bene. Anche se la narrazione non è lineare, a causa dei diversi salti temporali tra prima e dopo la morte del bandito, la narrazione e l'esposizione dei fatti sono chiarissime. Fotografia eccezionale, in stile reportage. I fatti tragici vengono mostrati senza enfasi o inutili sottolineature. D'altronde non serve, la tragedia vien fuori da sola.

Interessante anche il fatto che Giuliano non sia mai presente. Appare rarissimamente, poiché l'attenzione è rivolta a tutto il resto, a ciò che il bandito ha provocato. Penso sia una scelta giusta, anche più legata ai fatti, senza doversi preoccupare di come far interpretare Giuliano. Questa sarebbe stata appunto una interpretazione e avrebbe "inquinato" lo stile da reportage del film.

Film consigliato assolutamente, senza esitazioni!

Insomma, siamo stati tutta la sera in casa a guardare la televisione... forse non vi siete accorti che qualcuno ha sete... dunque seguite lo straordinario consiglio (alcolico) della pubblicità seguente e poi tutti a dormire!



13 commenti:

  1. Davvero inquietanti il pupazzo di neve e la bambola! Ma credo fosse una costante delle bambole Migliorati. Nelle bozze ho una pubblicità di un Topolino del '71 che fa ancora più paura! Magari per l'anno nuovo la pubblico.
    Io faccio al contrario, prima la birra e dopo il film l'amaro. Non bisogna mai scendere di gradi!

    Il film non lo conosco e nonostante non ami la narrazione con cronologia non lineare, ci credo quando dici che merita.

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    1. Ah, sei esperto nelle bambole Migliorati! Io manco per le ricordavo, pensa che quando ho letto lo slogan avevo letto "Bambole miglioranti"! Anche perché era in minuscolo, solo dopo mi sono accorta che era la marca! Sono stordita. Posta, posta le foto horror delle bambole!

      Il film di Rosi è addirittura uno dei preferiti di Scorsese

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    2. No no, ho la pubblicità salvata da quest'estate. Appena ho visto la tua mi sono ricordato e riprendendola ho visto che era della stessa casa.

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  2. Davvero dei brutti ceffi, sia il pupazzo che la bambola. A proposito, mi hai fatto ricordare di quanta paura avevo di Pippo, l'ippopotamo dei pannolini Lines per bambini: per me era un vero mostro e quando compariva e avanzava con la sua andatura barcollante e la musichetta, mi rifugiavo dietro le gambe dei miei, strillando di paura.
    Anche qui le pubblicità sono un inno a bere a più non posso.
    Il film che menzioni l'ho visto anni fa, è bellissimo, concordo in pieno!

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    1. ahah, ma come? ahah non avevo mai pensato a quell'ippopotamo come spaventoso. Io invece avevo un pipinotto di quelli che uscivano dalla scatola e che proveniva addirittura dall'Inghilterra, non so quale parente ce lo aveva portato. Ecco, quello mi faceva venire gli incubi. Oltre al fatto che saltava fuori di scatto, com'è ovvio, faceva anche un suono inquietantissimo, una specie di ghigno, non so neanche come descrivere. Che poi i miei mi facevano addirittura credere che li aveva morsi. Non ti dico che incubo che mi faceva. E quando mi comportavo male addirittura mi dicevano: "Guarda che andiamo a prendere il pupazzo"! ahahah come traumatizzare gli infanti!

      LE pubblicità sul bere mi stanno veramente scioccando, tantissime, tantissime, più di ogni altro prodotto, mi pare. Forse mi sembra strano anche perché adesso sono rare, giusto qualche amaro ogni tanto. Ma negli anni '70 cosa si faceva? Si beveva a gogo???
      Il film veramente bellissimo, lo trovo anche moderno. Oddio, non so se moderno sia il termine giusto. Sicuramente non è invecchiato.

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    2. Ho appena visto questa https://www.youtube.com/watch?v=lEFh8LMekDU che non avevo mai visto...io ero rimasta all'ippopotamo quello disegnato mi sa. Beh... non ti dò torto, questo è effettivamente un po' inquietante. Quando è lì che si nasconde dietro l'albero, in effetti non fa ben pensare! :D

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    3. Ecco, ecco, è proprio lui, il mostro degli anni '70! Con quelle fauci enormi pronte a inghiottirti, che orrore, e quella musichina fintamente bonaria. A me non la raccontava giusta. :D

      Il tuo pipinotto inglese in effetti è degno di un romanzo di Stephen King! A me era arrivato un teddy bear inglese, ma dolcissimo, pensa che lo conservo ancora nonostante la mia veneranda età. XD

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    4. Ippopotamo massimamente sospetto. :D
      Anche io avevo un orsetto però era francese, proveniva dai magazzini Lafayette di Parigi, quello sì che mi piaceva! No i pipinotti horror!

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  3. Eh beh, il film lo conosco: è vero, ottima la scelta di vedere le dose "dentro" ma anche da lontano rispetto al protagonista.
    È un film che ha fatto scuola nel genere d'impegno sociale italiano.
    W la birra, le bambole paurose (ahah, sarebbe stato bello se intendevano che alcune FACEVANO paura), gli assistenti dei prof e... l'assurdo titolo di Toccarlo!! :o

    Moz-

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    1. Certi film inchiesta sono proprio belli. Altro stile e altro tempo, ma mi viene in mente "Il caso spotlight" che era fatto veramente bene e raccontava bene la storia senza caricarla di troppe cose o enfasi inutili.

      W la birra
      Che ci combatte le seti d'inverno
      Di quelle seti un po' occulte
      Che ci disseta
      (Alla w la mamma style)

      A proposito di bambole paurose mi ricordo le tue agghiaccianti foto natalizie piene di personaggi inquietanti che avevi raccolto in un post

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  4. Eh, lo capisco, a giocare a carte tutta la sera proprio non la senti la "sete nascosta": nel dubbio ingollo birra a getto continuo, così sto sicuro :-D
    Con le varie leggi che hanno vietato di pubblicizzare sigarette, alcolici, gioco d'azzardo (credo anche profilattici) in TV passano solo auto, telefonia e poco altro. Negli anni Ottanta invece era un tripudio di ogni tipo di prodotto, senza fascia d'età. Ricordo che nei primi Ottanta vedevo "Lupin III", in cui un episodio durava tre ore perché ogni cinque minuti c'erano dieci ore di pubblicità: dall'amro alla pelliccia (Annabella), dai profilati in alluminio al mobilificio Aiazzone (isole comprese), c'era di tutto!
    Oggi è tutto vietato ed è una noia assurda...

    Ah, e i film di "Attenti a quei due" ne sono usciti diversi, anche se in realtà erano solo fusioni di due episodi della serie: dev'essere stato divertente vederli su grande schermo. (E all'epoca gli schermi erano grandi sul serio).

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    1. oddio Annabellaaaaaa, mi ricordo che era Delon che la pubblicizzava! Di smoking vestito pure! Che poi diceva pure Annabela.. o qualcosa del genere, lo pronunciava strano. Anche i 70/80 minuti di tenente Colombo duravano l'infinito per via di tutte le pubblicità in mezzo!
      Sì, oggi è una palla, solo auto e telefoni, ogni tanto qualche profumo in cui qualche donna si rotola, ma non c'è niente da ridere.

      E a proposito di Colombo, non davano anche quelli al cinema? Mi pare di aver visto qualche locandina nella barra laterale del tuo blog

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    2. Negli anni Settanta il cinema era ancora il medium principale da noi, quindi appena c'era qualcosa in TV che piaceva finiva subito su grande schermo: "Attenti a quei due", "UFO" e via dicendo. Eccoti i Colombo al cinema che ho stanato :-P

      Se poi consideri che gli stesi titoli poi arrivavano in libreria, con romanzi-novelization e romanzi originali...

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