giovedì 14 settembre 2017

Baby Boom

Il 27 luglio all'età di 73 anni è morto Sam Shepard. Dopo essermi dispiaciuta e anche sorpresa, vista l'età relativamente giovane di Shepard, mi è venuto in mente il film Baby Boom, dove Shepard interpreta il ruolo di un veterinario di cui Diane Keaton si innamora.

Ho pensato: per ricordare Sam Shepard, attore, sceneggiatore, vincitore di premi teatrali, regista e scrittore, potrò mai scrivere proprio di un film come Baby Boom, a cui il Mereghetti dà una stella e mezza e di cui dice che è meno divertente di Tre uomini e una culla e che è poco incisiva nel criticare i modi e le mode anni '80? No, non posso - mi sono risposta.

Poi il film è passato in tv e io, come tutte le volte, me lo sono guardato. Io lo trovo divertente e ogni volta che lo guardo l'umore mi migliora. Insomma, una delle funzioni dei film sarà anche quella di aumentare il buonumore o no? E allora ho detto: ma chiccacchio se ne frega della critica alle mode e ai modi degli anni '80, adesso faccio un post su Baby Boom.

Che poi, se proprio uno vuole criticare gli anni '80, più che le mode e i modi, forse dovrebbe criticare quel capitalismo e consumismo spinti che, secondo me, hanno la loro buona parte di responsabilità della situazione disastrata in cui siamo oggi. E nonostante Baby Boom sia una commedia senza pretese, con una bella dose di buoni sentimenti, a me pare che i problemi e le difficoltà che illustra siano, dopo trent'anni, rimasti immutati.

Insomma, di cosa parla questo film? Ebbene, il film ha come protagonista J.C. Wiatt, donna in carriera che lavora dalle 5 alle 9 (forse Dolly Parton potrebbe fare una variante della sua canzone "9 to 5") e non nel senso che fa un part-time di 4 ore ma nel senso che fa un extra-ultra-full-time di 16. Ella convive con uno che è workaholic come lei, interpretato dal compianto Harold Ramis, e col quale riesce a fare sessioni amorose di tre minuti, senza che nessuno dei due si svesta.

Una bella notte, J.C. riceve una telefonata che le annuncia che ha ereditato...BZZ...che ha ereditato KNF...non si capisce...la linea è disturbata. Il giorno dopo, il mistero viene svelato: J.C. scopre di aver ereditato da un lontano parente, non già le 10.000£ del Monopoli, bensì...una bambina, che non è altri che la figlia del lontano parente!

Che di solito non è tuo e ci sono sopra gli alberghi

Dopo lo shock iniziale, J.C. decide di dare la bambina in adozione ma, nei pochi giorni in cui si prende cura di lei, in attesa che le venga assegnata una famiglia, J.C. le si affeziona e decide di tenere la bambina con sè.

E qui J.C. commette un errore: si illude di poter fare la madre e continuare a lavorare come prima. Che già con un impiego normale la cosa potrebbe presentare dei problemi, figuriamoci quando al lavoro sei conosciuta come Tiger Lady e sguazzi in un mare pieno di squali che tra un morso e l'altro gridano:"Produttività! Competizione! Reperibilità 24/7!"

Ecco, c'è da dire che le donne si trovano spesso a dover fare i salti mortali per riuscire a essere contemporaneamente mogli, madri, lavoratrici e per ritagliare un po' di spazio per se stesse. Non hanno per niente vita facile. Però, e spero di non attirarmi le ire di qualche lettrice, mi pare che in alcuni casi, in questa corsa al dover/voler fare tutto, sono proprio le donne che spingono sull'acceleratore anche quando potrebbero scalare di marcia.

Non si spiega infatti come mai certe madri fanno di tutto, sanno tutto, controllano tutto, sono dappertutto, contemporaneamente. E fanno fare ai loro figli almeno 27 attività extra scolastiche. Ma perché? Cos'è quest'ansia da prestazione?

Ansia che si legge anche nelle neomamme che hanno il terrore di perdere la loro personalità e di venire fagocitate in un mondo dove esistono solo i pannolini e le pappe e che quindi vogliono recuperare il prima possibile (se possibile) il corpo e le abitudini che avevano prima della gravidanza. Magari sbaglio, ma forse un po' di pazienza non guasterebbe.

Amal Clooney, avvocato nonché moglie di George, ha recentemente annunciato il suo imminente rientro al lavoro, a distanza di 3 mesi dal parto. Ora, io non so come sia la situazione lavorativa di Amal, forse i suoi clienti stanno scalpitando affinché lei ritorni, oppure il suo studio è invaso dalle cavallette e urge una disinfestazione, però...è mai possibile che Amal non si possa prendere neanche 6 mesi per stare vicino ai suoi figli ora che ne hanno bisogno assai? Che faccia come vuole, per carità.

Secondo me c'è una donna, che definirei mitologica, che proprio negli anni '80 ha settato l'asta a un livello impossibile e che ha fatto venire il complesso di inferiorità a tutte le donne. Chi è? Ma è lei: l'ineguagliabile Clair (Huxtable) Robinson! A poco più di quarant'anni è un avvocato in uno dei più prestigiosi studi di New York, ha 5 figli, un marito adorante e una magione in cui non si vede l'ombra di un domestico né di una babysitter, lasciando quindi a intendere che è lei che fa tutto! Lavoratrice indefessa ma pur sempre pronta a mettersi elegante (anche se è già sempre impeccabile), in una sera qualunque, quando il marito la porta in qualche jazz club. Il telefilm dovrebbe avere come sottotitolo "Oltre i confini della realtà".

Sono una donna inarrivabile
Comunque, gli anni '80 sono passati e la condizione della donna mi pare grossomodo invariata, ma non così quella dell'uomo, il quale è sempre più coinvolto, anche se timidamente, nell'allevamento dei figli. Ora i tempi sono maturi perché i padri saltino la barricata e diventino genitori a tempo pieno.

Come la donna, a suo tempo, ha deciso di voler uscire di casa, anche per sua personale soddisfazione, è il caso che anche l'uomo esca dall'idea che l'educazione e il tempo dedicato ai figli siano cose che gli competono solo marginalmente. Oppure si vuole fare come il capo di J.C., che fa il direttore d'azienda ma non conosce il nome dei suoi nipotini? Uomini, ampliate un po' le vedute!

Dopo aver fatto questa lunghissima digressione (per cui probabilmente le sentirò da qualcuno), torniamo al film.
J.C. non riesce a essere produttiva come prima e non accetta incarichi che lei giudica dequalificanti. Decide quindi di fare una cosa pazzesca: cambia radicalmente vita e si trasferisce nel bucolico Vermont.

Il Vermont! Nella mia immaginazione, in Vermont è sempre autunno e tra gli alberi giallo-arancio spuntano graziose casette bianche e fienili rossi. Invece, in Vermont c'è anche l'inverno e J.C si ritrova sepolta sotto metri di neve, in una casa mezza scassata dove l'acqua e il riscaldamento funzionano a singhiozzo.
J.C. ha momenti di sconforto ma, per passare il tempo, cucina dosi industriali di marmellata e sarà proprio questo cibo che le farà riprendere le redini della sua carriera, ma stavolta sarà lei a dettare le regole.

E questa, tra l'altro, è una cosa che di questi tempi si vede parecchio. Oggigiorno ci sono molte persone, tra cui parecchie donne, che si mettono in proprio e creano, cuciono, plasmano, stampano e grazie alla rete vendono.

Diane Keaton nel ruolo di J.C. è molto divertente. Quel suo modo nervosetto di recitare, qui ci sta molto bene e Sam Shepard, tranquillo e rassicurante, le fa da perfetto contraltare. Come in tutte le storie d'amore cinematografiche che si rispettino, J.C. all'inizio fa la ritrosa, gli dice di essere una fredda donna in carriera, non come le svenevoli ragazzette che non sanno resistere al fascino del dottor Charm. Poi però deciderà se cedere o meno al sex appeal del veterinario.

Ho scoperto di recente che le gemelle attrici che interpretano la bambina sono ora due belle ragazze che fanno le insegnanti. Devo dire che la cosa mi ha dato sollievo e sono contenta che non siano diventate delle aspiranti pseudodivette chirurgicamente alterate.

Vi lascio con l'immagine di Diane e Sam danzanti.


2 commenti:

  1. Effettivamente questa cosa che a casa Robinson non ci fosse personale di servizio mi era sfuggita di mente... seeee, figurati!!! Io con una sola ho dovuto chiedere che mi cominciassero a dare una mano con la roba da stirare (che era il mio grande vanto!! si vabbé, dove sta scritto che una donna in carriera non possa amare stirare? e tiene pure caldo, oh!!)

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    1. Perfino Wizzy Jefferson aveva la domestica e loro erano solo in due! Ma dovevano mostrare di avere il pecunio, invece i Robinson dovevano mantenere un profilo più basso.
      Certo che una donna in carriera può amare stirare, ma potrà dichiararlo senza perdere il suo glamour manageriale? Forse ci devono fare un talent prima, tipo X-Iron o Iron Master.

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