mercoledì 15 dicembre 2021

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Oh, oggi è il giorno della consegna dei premi Nobel! Sulla Stampa è apparso un colorito articolo che senza giri di parole asserisce che i premiati, magari dopo aver studiato tutta la vita, approfittano del viaggio pagato a Stoccolma per spassarsela il più possibile. Testuali parole.

Non solo, nell'articolo si fa riferimento a un famoso premiato per la letteratura di qualche anno prima, che è arrivato a Stoccolma con la moglie e l'amante, infervorandosi perché voleva un letto a tre piazze e facendo inoltre in modo che entrambe le sue donne fossero invitate ai ricevimenti previsti. Donne, che andavano così d'accordo da andare a far spese assieme usando la macchina a disposizione e lasciando appiedato il povero anzianotto premiato, il quale ha dovuto procurarsi un'altra macchina e un interprete che doveva assolutamente di sesso femminile.

Nell'articolo non si citava il nome di questo letterato, allora ho provato a fare una ricerca relativa ai premi degli anni precedenti e mi pare che gli unici che potrebbero essere protagonisti dell'episodio sono Samuel Beckett e Jean Paul Sartre. Il primo comunque lo escluderei, perché se è vero che aveva una moglie e un'amante fissa, non sono sicura che le due donne passassero del tempo assieme.

Il più papabile mi pare il secondo e cioè Sartre, che oltre a stare con Simone de Beauvoir, aveva altre amanti, con cui comunque faceva dei menage a trois. Quindi era lui il "povero anzianotto" descritto nell'articolo? Il problema sarebbe che Sartre non era sposato con la de Beauvoir, mentre nell'articolo una delle donne viene definita moglie. 

Ma lasciamo perdere queste congetture alla tenente Colombo e dedichiamoci al film della sera che naturalmente non ha nulla di natalizio. 

Del resto, neanche guardando il resto della programmazione, si respira spirito festivo. Oltre a Remì, Napo orso capo e Happy Days, abbiamo una trasmissione sulle prospettive di riforma della scuola, un corso televisivo di cibernetica e poi c'è anche il mitico mago Tony Binarelli che quest'oggi, nella sua trasmissione "Con un colpo di bacchetta", ci piegherà una grossa chiave senza toccarla.

 

Arriviamo dunque a sera e ci guardiamo "La donna del bandito" primo film di Nicholas Ray. 

La storia narra di un ragazzo, soprannominato Bowie, che viene fatto evadere da alcuni rapinatori di banche, che erano anch'essi in prigione con lui. 

Questi rapinatori lo portano a casa di un parente dove Bowie conosce una ragazza che subito si innamora di lui. 

Bowie ritiene di essere stato mandato in carcere ingiustamente e vorrebbe avere i soldi per potersi pagare un avvocato e annullare la sua condanna. Accetta dunque di participare a una rapina in banca ordita dai suoi compari.

La rapina va bene, però lui finisce sui giornali figurando addirittura come capo della banda. Dunque Bowie capisce che non riuscirà più a dimostrare la sua innocenza e decide quindi di allontanarsi da tutti insieme alla ragazza con cui poi si sposa.

Solo che i componenti della banda riescono a rintracciarlo e lo costringono a partecipare a un'altra rapina, ma le cose vanno a schifio e il tutto finisce in tragedia.

Il film è uno dei capostipiti del genere "amore in fuga". I protagonisti che già partono da una situazione non molto rosea, proseguono la loro storia sempre con questa sensazione di ansia, di paura di essere scoperti, cercando al contempo di strappare al destino qualche attimo di felicità.

Il film è anche fatto bene e nonostante ne dia un giudizio positivo, devo ammettere che non mi ha preso proprio più di tanto e non capisco bene il perché. Forse sono gli attori principali, lui in particolare, che non mi hanno emozionato molto. Lui tral'altro, nel ridoppiaggio del 1988, ha la voce di Claudio Capone che, nonostante le mille cose che ha doppiato, ormai non riesco a scindere da Ridge di Beautiful.

Devo dire però divertente la scena nella casa dei matrimoni 24 ore su 24, dove l'allegro officiante propone sposalizi per 30 dollari "compresa la registrazione della cerimonia su disco". Rimane un po' deluso quando gli aspiranti sposi gli raffreddano l'entusiasmo rifiutando tutte le offerte, perfino quella della musica. Loro vogliono sposarsi e basta. L'officiante prova almeno a piazzare le fedi: 1 dollaro per il noleggio, 5 dollari per l'acquisto.

Nemmeno con le fedi, l'officiante ha qualche soddisfazione.
Il futuro sposo decide per l'acquisto, ma di solo UNA fede!

 

Bene, anche per oggi è tutto, ma sono ispirata dal piglio dell'officiante di matrimoni 24h su 24, che propone anche alloggiamenti per la luna di miele ed è in grado di procurare anche mezzi di trasporto. Cosa ne dite di questa proposta, in caso vogliate cambiare macchina?




12 commenti:

  1. Sarà... Io preferivo la mia bella 127 nostrana 😊

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    1. ahahah non ti fidi dell'indistruttibilità sovietica??? non ti piacerebbe guidare una bella ZAZ?? :D

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    2. Anzi nel 1979 nemmeno avevo la patente e giravo con un vespino 50😜

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    3. io invece ero alla fase bicicletta :D

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  2. Le mitiche macchine dell'URRS! E dove vogliamo mettere le Trabant? A dire la verità la mia Panda Hobby di venti anni fa è un po' da economia socialista... ;)

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    1. Con le Panda con me sfondi una porta aperta perché ne abbiamo avute 2! Una era la Panda 30, con il suo rumore caratteristichissimo, quella dopo era la Panda 750, avuta per molti anni. Le Panda vanno ovunque!!! :D

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  3. Riguardo il bigamo avrei giurato si trattasse di Pupo se non fosse stato per il Nobel (ma il premio era già una buffonata 40 anni fa o lo è solo negli ultimi decenni?).
    Mitico afro orso--ehm Napo. Per fortuna è stato trasmesso anche nei due decenni successivi!

    Capone io lo adoravo, anche se lo associavo a Ridge. Sia per i documentari che per Dean Cain nella serie Lois & Clark (mi pare dalla seconda stagione).

    Ma quanto erano pro-compagni in quegli anni gli italiani? Tanto da pubblicizzare in questo modo le macchine russe. Non ne avevo mai sentito parlare prima di oggi... fanno anche le macchine da quelle parti? 🤣

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    1. :D A Pupo gli diamo il nobel per il gelato al cioccolato.

      Sì, anche io Capone me lo ricordavo nei documentari, mi ricordo che pensavo che avesse una voce "perfetta", non so come dire e nei documentari ci stava proprio bene. Poi però è arrivato Ridge e non l'ho più disassociato, anche perché era veramente un abbinamento azzeccato con quell'attore!
      In Russia fanno tutto! E hanno di quei nomi: UAZ, ZAZ, VAZ, GAZ... :D

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  4. Ma quindi per essere un maestro della letteratura bisogna per forza avere una moglie e una amante? A quanto ho capito è il numero minimo: si possono avere più amanti ma due è la quota base. Metti che uno ha successo e ha solo una moglie? E' la casa editrice a fornire l'amante, per aumentare le vendite? :-P
    Per fortuna sono per la scissione fra l'uomo e l'artista, e apprezzo le opere degli autori citati al di là della loro vita privata, raramente edificante :-P

    Vedo che il film è tratto da un romanzo del 1937, secondo di soli due libri scritti da Edward Anderson, giunto in italia da Longanesi con il titolo "Ladri come noi" nel 1989: guarda caso dopo il ridoppiaggio che citi. Come se ci fosse stato un ritorno in auge di questo film in Italia...

    I miei genitori non erano comunisti così, erano comunisti cosììììììì (alla Mario Brega) e da piccolo mi mordevano perché avevano l'istinto di mangiare bambini :-D
    Scherzi a parte, i miei si iscrissero all'associazione Italia-URSS e lì compravano un sacco di roba: libri, riviste ma anche LP. Così nel 1980 io ignoravo la maggior parte dei gruppi rock del corrotto occidente guerrafondaio ma conoscevo benissimo il pop sovietico di di Alla Pugacheva ("Pugaciòva"), con capolavori come "Папа купил автомобиль" ("Papà ha comprato un'auto nuova"). Nell'Unione Sovietica dell'epoca comprarsi un'auto nuova era qualcosa di grosso, di epocale, da qui la frizzante canzone automobilistica da hit parade :-D
    Giuro che avevo dimenticato tutto questo, ma la tua pubblicità di auto russe mi ha scatenato una tempesta di ricordi: magari riesco a ricordarmi pure le parole di "Катюша" (Katiùscia), che alle elementari sapevo a memoria :-P

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    1. ahahaaaaaaaaaaaaa ma che canzone pazzesca è quella dell'automobile!!?!? ahahah una cosa che mi metto immediatamente in playlist! è troppo divertente! sono andata a tradurre il testo perché volevo vedere che cavolo diceva e dunque... la nuova auto è un catorcio immane! Google translate mi dice
      "With a cracked headlight,
      with old doors -
      Century past style"
      un testo epico!
      Invece Katiuscia mi pare una canzone famosa! Non la cantavano anche in Italia? Forse era Rascel che lo faceva? Io comunque già da un po' dico che mi devo imparare a memoria Подмосковные вечера. Mi ispiro troppo quando la sento!

      Riguarda l'amante: sarebbe pazzesco che la casa editrice fornisse pure quella nel contratto! ahah nuove frontiere dell'editoria!

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  5. Che m'hai ricordato! Quella canzone è bellissima, non l'avevo imparato a memoria ma il disco mia madre lo metteva sempre. (Quasi sicuramente ce l'ho ancora nella collezione degli LP, chissà se vale qualcosa)
    ahaha Povera Pugaciòva, era tutta contenta per la macchina nuova invece era un catorcio, ma sono sicuro che per la propaganda era una macchina nuova fiammante :-P

    Katiuscia l'avevano tradotta in italiano ed era una roba tipo Kasaciòf. «Non avrai l'amore di nessuno / se non sai ballare il Kasaciòf», non ho mai capito cosa volesse dire: era meglio in russo :-D
    ho trovato questa versione di Dori Ghezzi, ma sicuramente l'avranno cantata anche altri.

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    1. ho fatto una consultazione con i miei e gli risulta un canto militare che deve essere questo
      . La versione di Dori Ghezzi ha un che di zecchinodorico alla Popoff!

      La canzone delle serate moscovite l'ho scoperta relativamente pochi anni fa, guardando questo concerto ed eseguita da Anna Netrebko e Dmitri Hvorostovki, quest'ultimo è poi morto pochi anni dopo il concerto.
      Impagabili le facce adoranti del pubblico! :D

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