martedì 1 febbraio 2022

Cosa faceva alla mia età... una mia cotta adolescenziale

Buon martedì e buon anno della Tigre! Che sia un anno positivo per tutti noi e anche per le tigri in pericolo. Che sia un anno ruggente! ROAR!


E partiamo ora coi festeggiati del giorno.

La prima è Sherylin Fenn, diventata famosa con Twin Peaks. Quando aveva la mia età ha interpretato "Bigfoot" un filmaccio di bestiacce, ma siccome Lucius il Zinefilo lo ha già recensito, mi risparmio la visione e vi mando da lui.

Nello stesso giorno e nello stesso anno di Sherylin Fenn è nato anche Brandon Lee, ma sappiamo tutti come sono purtroppo andate le cose: il povero Brandon ci ha lasciati troppo presto.

Concentriamoci allora sulla terza celebrità, l'attore definito "The King of Hollywood", una delle star dominanti dell'epoca d'oro del cinema. Uno che all'inizio ha fatto fatica a raggiungere il successo per via del suo aspetto particolare e diverso dagli standard classici. Un produttore della Warner Bros ha dichiarato che aveva le orecchie troppo grandi e che sembrava una scimmia.

Ma probabilmente proprio quell'aspetto ruvido e mascolino ha contribuito al successo di questa star. 

Di chi sto parlando? Di lui:

Clark Gable

Fatto sta, che io, verso i dodici anni, sicuramente in seguito a qualche visione di "Via col vento", ho sviluppato una cotta nei confronti di Clark Gable (già all'epoca avevo queste tendenze retrò). Mia madre non condivideva la mia passione e mi sbeffeggiava dicendo: "Ma dai, con quei baffi da sparviero!" (Gianfranco D'Angelo sarebbe stato d'accordo).

D'altronde i baffi da sparviero sono proprio quelli dell'uomo fascinoso e provocante, che cattura le prede come fa lo sparviero e io per un certo periodo mi sono fatta catturare. 

(Dopo un paio d'anni, ho abbandonato Gable e mi sono dedicata ai cantanti inglesi che andavano in voga negli anni '80.)

La vita di Clark Gable è stata piuttosto movimentata. Dopo una giovinezza passata a fare svariati tipi di lavori, ha iniziato il mestiere di attore facendo teatro, approdando al cinema in un secondo momento. Già intorno ai trent'anni era una star e recitava assieme alle più grandi dive dell'epoca che lo richiedevano esplicitamente come partner maschile.

Però Gable aveva dei problemi con i denti e a causa di una infiammazione tipo piorrea ha dovuto farsi togliere quasi tutti i denti per cui, a poco più di trent'anni, già aveva la dentiera. Ha continuato in seguito ad avere problemi gengivali che gli causavano alito cattivo, di cui un po' si lamentavano le attrici che per esigenze di copione lo dovevano baciare.

Lui non si dava molto cruccio della cosa, aveva l'atteggiamento del "Francamente me ne infischio" e ci rideva su.

Ecco perché Rossella faceva la
ritrosa con Rhett!


Comunque alito o non alito, Clark Gable faceva sfracelli tra le donne e ha avuto pure cinque mogli. La più amata è stata probabilmente la terza, Carole Lombard, morta però in un incidente aereo pochi anni dopo il matrimonio. Poco più che quarantenne, Clark è rimasto dunque vedovo e chi lo ha conosciuto ha detto che dopo quel lutto, lui non è più stato lo stesso.

Poi si è arruolato in guerra e anche questo fatto ha contribuito a fargli perdere ulteriormente la leggerezza e la vitalità che gli erano rimaste. Tra l'altro, Adolf Hitler aveva una passione per Gable e lo riteneva superiore a tutti gli altri attori (eppure Clarke non aveva caratteristiche ariane!) Il dittatore aveva persino offerto una ricompensa a chi, durante la guerra, avesse catturato Gable, portandoglielo illeso al suo cospetto. Chissà come sarebbe stato un eventuale incontro del genere!

L'esperienza in guerra è servita a Gable per interpretare il ruolo di generale dell'aviazione nel film bellico "Suprema decisione", che è proprio dell'anno che serve a me per la mia rubrica. Però siccome i film de guera non sono precisamente la mia passione e siccome Gable nel 1948 ha fatto anche un'altro film, ho optato per quest'ultimo, intitolato "La lunga attesa", che comunque è un po' de guera anche questo.

Vediamo un po' di cosa parla.

Il nostro Clark interpreta la parte di un colonnello che sta tornando a casa dopo aver partecipato alla guerra.

All'inizio del film, se ne sta lì, sul ponte della nave, con lo sguardo perso all'orizzonte, quando arriva un giornalista che gli chiede di raccontargli delle sue avventure belliche, perché le persone rimaste a casa dovranno convivere con coloro che sono ritornati dopo aver vissuto dei traumi terribili, dunque è giusto che sappiano cosa è successo in guerra.

Ma Clark non vuole dire niente, si trincera dietro a lapidarie frasi di circostanza del tipo: "Non ho niente da raccontare, niente che possa essere di interesse per qualcuno."

Ma il modo in cui lo dice e lo sguardo perso all'orizzonte, ci fanno capire che in realtà, quei baffi da sparviero hanno visto cose... cose che noi spettatori non ci possiamo immaginare... e allora parte subito un flashback che ci racconta il doloroso passato di Clark.

Veniamo dunque trasportati indietro di qualche anno e scopriamo che Clark è un chirurgo di gran successo, venerato dai pazienti, soprattutto quelli di sesso femminile che non perdono occasione di ricoprirlo di regali, magari sperando che fra un bisturi e l'altro si possa combinare qualcosa... Clark ha comunque una moglie che lo marca stretto e che, di tanto in tanto, gli piomba in studio senza preavviso, giusto per controllare che lui si comporti bene. 

C'è anche qualcun altro che lo marca stretto e cioè il dr. Sunday, un dottore coscienziosissimo, che lavora anche la domenica e che è particolarmente interessato ai casi di malaria che si stanno verificando in un certo quartiere della città. 

Questo dr. Sunday vorrebbe che Clark lo aiutasse con questa faccenda della malaria, ma Clark ha sempre troppi impegni per prestare il suo aiuto. Cioè, Clark vorrebbe anche aiutarlo, ma in definitiva se ne infischia: è troppo impegnato a vivere la sua scintillante vita di successo e non ha voglia di perdere tempo a fare cose pro bono.

- "Mi aiuti questo pomeriggio?"
- "No, devo andare a comprare le mazze da golf"
- "Facciamo stasera?"
- "No, vado a ballare. Si deve anche ballare ogni tanto"

Quando Clark decide di arruolarsi per andare il guerra, il dr. Sunday si toglie qualche sassolino dalla scarpa e accusa Clark di essere un egoista insensibile e di essere interessato solo al proprio tornaconto. Anche l'andare in guerra è tutta scena. Il dr. Sunday definisce Clark un "four-flusher", cioè come un giocatore di poker a cui manca una carta per fare colore e dunque in mano non ha niente (4 carte senza valore) ma si comporta come se avesse chissà che manona, dunque è un imbroglione, tutta apparenza e poca sostanza. 

Comunque, Clark riflette un po' su quello che gli ha detto il dr. Sunday, ma poi se ne infischia e parte per la guerra. Qui incontra un'infermiera con la quale all'inizio ha un rapporto frizzantino. Lui nel film si chiama Ulysses e lei, tanto per fargli capire cosa ne pensa di lui, lo soprannomina Useless, Inutile. 

L'infermiera è interpretata dalla diva Lana Turner che in questo film non ha niente di glamouroso perchè è sempre vestita con informi e militareschi abiti da campo di questo genere:


Comunque, lui sarà stato pure un chirurgo acclamatissimo, però... qui abbiamo un problema!

Opera col naso fuori??? Eh no!

Tra un'operazione col naso fuori e l'altra, tra un battibecco e l'altro, tra un bombardamento e l'altro, il chirurgo e l'infermiera iniziano a provare dei sentimenti reciproci, anche perché lui ormai sta cambiando. Tra le brutte cose che vede in guerra, c'è anche la morte di un ragazzo che proveniva proprio dal quartiere in cui c'era la malaria. Clark avrebbe potuto immaginare che il ragazzo aveva un fisico già minato dalla malattia e avrebbe potuto impedirgli di andare in guerra, invece di aggiustargli una gamba per permettergli di arruolarsi.

Questo ulteriore episodio gli fa capire che è arrivato il momento di iniziare a preoccuparsi un po' di più degli altri. È giunto il momento di smetterla di considerare i propri pazienti come dei "casi" anziché delle persone sofferenti. In breve, è giunto il momento di non infischiarsene più.

Come andrà a finire il film? Cosa succederà tra il chirurgo e l'infermiera? Lo scoprirà chi guarderà questo melodramma d'altri tempi di discreta fattura. Visione gradevole.

E comunque lo sparviero Clark il suo fascino ce l'aveva


E ora, visto che questo blog ha un certo tasso alcolico, se per caso vi viene voglia di un bel Martini, vi lascio la ricetta dello zio Clark, che nel film "10 in amore" lo prepara direttamente davanti allo spettatore.

Prendete dunque un bicchierone in cui verserete generosamente un bel po' di gin. Poi prendete la bottiglia del vermouth e shakeratela ben bene in modo da impregnarne il tappo. Tirate fuori il tappo e fatelo passare accuratamente sul bordo del bicchiere, metteteci dentro un po' di ghiaccio, sharekate il tutto a mano e versate! Fatto! 

Cin, cin. Il gin fa bene allo stomaco, baby

28 commenti:

  1. Ah qui tocchi un tasto molto particolare per me. Anch'io come te subii il fascino del Gable/Rhett. Mi piaceva da morire. Ricordi quella scena (che nel romanzo non c'è) in cui Rossella lancia la statuina di porcellana alla festa alle Dodici Querce e lui, che ha ascoltato tutta la sua conversazione con l'incolore Ashley, fa un fischio e dice "C'è già la guerra?". Ecco, io rimasi folgorata da quella frase lì. XD
    Non posso non citare il suo ultimo film, Gli spostati, almeno per come mi fece inc... il suo incaponimento per l'oca Monroe (non mi è mai piaciuta). Per non dire di Mogambo, dove preferisce l'algida Grace Kelly alla stupenda Ava Gardner (che soffre in silenzio)... che rabbia!! Vabbè, erano solo sceneggiature, ma quando sei adolescente la prendi sul serio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ahahah mi ricordo! che emerge dal divano e poi la corteggia e lo sfotte contemporaneamente! :D Grandioso! Ma nel romanzo come viene descritto Ashley? Perché nel film è veramente difficile capire la fissazione che Rossella ha per lui (incolore è proprio la parola giusta! :D) e tutto quel disprezzo per Rhett.
      Ti capisco benissimo quando ti viene rabbia quando nei film i personaggi non si mettono con chi dovrebbero.. Dove ci sono delle storie d'amore, il fascino e l'alchimia degli attori sono fondamentali e quando vedi che un personaggio si fissa con un'altro che non è adatto a scapito di quello giusto... beh, nervoso a palla!
      Anche a me Marylin non esalta granché, più che altro non capisco tutto questo gran parlare di lei, rispetto invece ad altre attrici. Troppo, troppo esaltata.
      Comunque, riguardandolo ancor oggi, continuo a pensare che Gable fosse veramente fascinoso. Quel misto di eleganza e ruvidezza, misto a quel savoir faire... eh sì.

      Elimina
    2. Nel romanzo Ashley è ugualmente incolore, proprio perché rispetto alla forte e volitiva Scarlett appare appannato e insignificante. Perfetto insomma per Melania. Certo, non giovò la scelta di Leslie Howard nel film. All'epoca ritenuto fascinoso, come del resto un Humphrey Bogart che io ho invece sempre trovato insignificante.

      Elimina
  2. Piedone lo ricordo con piacere, anche la serie TV.
    Anche io sono cresciuto coi classici ma grazie a mia madre, che non mi prendeva in giro... 😝 forse perché non prendevo cotte, neanche per Judy Garland, che adoravo.
    Orecchie da scimmia? Ma povero! 😆 Pure l'alitosi! 😅
    Adolfo mi sa che apprezzava i baffetti...
    Con una moglie così ossessiva, mi sarei arruolato anche io!
    Operava col naso di fuori la mascherina proprio a causa dell'alitosi 😆
    "E ora, visto che questo blog ha un certo tasso alcolico"
    AHAHAHAH! Anche per questo lo amo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma sai che sono stata un'ora a capire chi era il Piedone? Mica ho capito che era il Bigfoot! E pensavo: "Piedone... Piedone l'africano... Bud Spencer... ho accennato a Bud Spencer senza accorgermi??" XD Pensa te come sto! Troppi Martini! O forse troppo pochi! :D

      Judy Garland? Ma l'avevi vista nel mago di Oz? Credo di averla vista solo lì però certamente anche io l'ho vista da piccola.

      Eh, a Hollywood quando ti devono fare un commento sul fisico, non vanno tanto per il sottile! Mi sa che tutte quelle manie di chirurgia plastica che hanno in California sono in gran parte causate dal cinema e dalla continua ricerca di perfezione e gioventù che impone.
      Aahhahaah non ci avevo pensato all'Adolfo che apprezzava i baffetti di Clark! Ti immagini se avesse abbandonato il suo stile e avesse provato lo stile di Gable??
      E non ci avevo pensato: il naso fuori deve essere per quello!

      XD Mi sa che dovrò cambiare titolo del blog e chiamarlo CinETILcivetta!

      Elimina
    2. Ahahah non ricordo se proprio in questa serie di film, nella serie TV o in qualche altro prodotto analogo di quegli anni, bigfoot veniva tradotto proprio così nel doppiaggio, anche se il titolo restava in inglese.
      Troppi pochi! 😁

      Mago di Oz e Incontriamoci a Saint Louis, i più famosi e quindi facile beccarli in TV.

      Ahahah avrebbe dovuto abbandonare i baffi di Ollio o Charlie Chaplin 🤣

      Non so se bevo di più quando leggo un tuo post o quando guardo The Ranch 😝

      Elimina
    3. Piedone è giusto, ero io che non avevo collegato perché non me l'aspettavo..

      Ma sai che Incontriamoci a San Louis non so neanche che film sia. Sono andata ora a controllare e vedo che è un musical. Oddio coi musical sono un po' oscillante, cioè non è che siano proprio il mio genere preferito. Chiaro che dipende dalle canzoni. Il mago di oz mi era piaciuto e tra i film più moderni, ricordo con piacere Chicago. Molto gradevole. Ma spesso le musiche non mi piacciono, anzi mi deprimono, hanno quel tocco tipicamente musicalesco che mi ammoscia. Cose tipo Sweeney Todd o anche Evita (a parte la canzone più famosa)... non fanno per me.

      Ti immagini se Adolf avesse cambiato baffi? Tutte le imitazioni cambiate! non sarebbe più stato neanche caratteristico.

      ahahahah, sono in competizione col Ranch, che come ho visto nel tuo blog, sono sempre attaccati al bicchiere. Ma qua si scherza, ma tempo fa avevo un po' lo stile alcolico da Hollywood. C'era un periodo poi, che potevo far io la pubblicità ai Martini, no George Clooney. Poi per un certo periodo davo anche una mano in un bar e facevo un sacco di cocktail (ovviamente dovevo anche testare per farli bene!) Poi se venivano a trovarmi gli amici, gli facevo delle caipirinhe leggermente cariche...

      Elimina
    4. A me i musical fanno schifo ma ci sono delle eccezioni che si contano sulle dita di una mano. Oltre al Mago e Saint Louise ci metterei Grease. Ce ne sono ancora un paio ma ora non mi vengono. Ci aggiungerei anche il cartone Disney La Bella e la Bestia
      A dicembre ho rivisto Nightmare Before Christmas, per restare in tema Burton e... 🤢 Che rottura di palle!

      Ahahah c'è un cartone che guardo, Rick and Morty, dove in un episodio appare un cyborg ibrido di Hitler e Lincoln, Abradolf Lincler. Ora sto immaginando Cladolf Glabler 😂

      A 20 anni volevo fare il corso per barman ma per fortuna non l'ho fatto. Sarei morto di cirrosi... invece qualche anno fa dovevo fare quello da mastro birraio ma non abbiamo raggiunto il numero minimo per la classe. Il fegato ringrazia.
      Ho sempre cercato locali che caricavano i cocktail. Li fai pagare dai 6 ai 10 €, usi liquori scadenti e me li annacqui? Fottiti!

      Elimina
    5. È vero, anche Grease è bello. La bella e la besta invece l'ho sempre odiato, l'ho visto una volta e mi è bastata! XD Nightmare Before Christmas manco l'ho visto e chissà quanti altri mi mancano, credo tutti! Non ho visto manco Moulin Rouge.

      Non oso immaginare la faccia di Caldorf Glaber! Il nome già ce l'ha, potresti scrivere a quelli di Rick e Morty e proporglielo!! :D

      MAstro birraio, che figo! Beh, dai, con la birra un po' ti salvi, coi cocktail invece la cosa si fa più dura! Comunque se venivi da me, niente annacquature, ti facevo un Cuba Libre degno di un pirata! :D

      Elimina
  3. Mi cade un po' il mito di Gable sciupafemmine ma con dentiera e alitosi... E Homecoming mi manca! :--/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In effetti è una combinazione un po' disastrosa! Eppure le femmine le sciupava uguale! :D Però mi sa che anche la Leigh come alito non stava messa bene essendo che fumava come una ciminiera. Per gestire lo stress pare che fumasse quattro pacchetti al giorno.
      Homecoming non credo sia un film molto famoso, non so neanche che tipo di distribuzione abbia avuto.

      Elimina
    2. 4 pacchetti al giorno è ingiustificabile per davvero! O.o

      Elimina
  4. L'avevo sentito dire del problema dell'alito di Clark, ma pensavo fosse una storia inventata. Ora tu invece mi confermi che era vero. Nonostante ciò resta un attore con un immagine talmente ionica nel cinema che mi riesce difficile trovare un suo erede.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ehm... Immagine ICONICA ovviamente...

      Elimina
    2. Tanto al cinema per fortuna l'alito non si sente! :D comunque è vero, ci sto pensando, non saprei trovare un attore odierno con delle caratteristiche simili. Mi viene in mente un Clive Owen, che ha qualcosa di elegante retrò, ma non ha la faccia sufficientemente da schiaffi e sicura di sé di Gable :D

      Elimina
    3. Anche se non si sente, sapete che a me vengono i conati ogni volta che nei film si baciano di prima mattina appena svegli?
      Ultimamente anche quando si parlano a pochi centimetri, anche per una lite o per minacciarsi tra "maschi alfa", dopo aver fumato e bevuto...
      Devo avere una sorta di "alitosifobia", non so se si chiama così e manco se esiste 😆

      Elimina
    4. Allora ti piacerebbe quella scena dei Perfetti innamorati, dove Julia Roberts e John Cusack si svegliano nel letto e lei per parlargli si metteva il lenzuolo davanti alla bocca. :D

      Elimina
    5. Esatto.
      C'è anche un film con Brendan Fraser, Sbucato dal Passato, in cui lui scende dalla sua camera d'albergo perché è venuta a chiamarlo quella che gli piace. Le parla con la mano davanti la bocca e quando lei gli chiede il motivo le dice che è perché è sceso di corsa e non si è ancora lavato i denti 😁

      Elimina
    6. Vedi che ho confuso "Sbucato dal passato" con "il mio amico cavernicolo", sempre con Brendan Fraser! E pensavo, ma Brendan faceva l cavernicolo e si faceva problemi di alito pesante??? poi ho capito che era un altro film!

      Elimina
  5. Povera Sherylin Fenn, che mi piaceva ma non è mai riuscita a battere cassa con il successo di Twin Peaks, finendo subito in produzioni "indipendenti", cioè di serie Z.

    Ora io mi chiedo, con i milioni di film girati su Hitler, la guerra e via dicendo, possibile non uno abbia pensato di sfruttare quella storia... e girare un film su Adolf che cattura Clark Gable? "Guerra di baffetti" :-D
    Poteva essere una splendida esecuzione teatrale, un dialogo fra i due in una stanza degli interrogatori, con due culture a confronto, fra commedia e dramma, insomma: possibile non ci sia un solo sceneggiatore che non abbia pensato di sfruttare l'idea, invece di sfornare film tutti fatti con lo stampino?
    Visto che hanno appena massacrato la figura di Rasputin, nell'ultimo (magari fosse l'ultimo!) "Kingsman", ci sarebbe stato bene uno scontro di baffetti...

    Per la recensione di Mogambo (1953) mi sono spulciato le biografie ufficiali dei divi coinvolti, e in una di queste trovo questo scambio di battute che ti dedico:

    Grace Kelly (24 anni): Devo dirti che mi sono innamorata di te in “Via col vento”.

    Clark Gable (52 anni): Tutti l’hanno fatto, ragazza, ma per tutto questo amore non ho guadagnato un solo penny.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. EEEEEEEEEhh, ma che cavolo dice il vecchio Clark! Ma se era tra gli attori più pagati! E Via col vento sicuramente gli ha dato una botta stratosferica verso il successo planetario. Ashley di sicuro non ha guadagnato così! :D
      Comunque il target di età delle fans di Clark si estende sempre più, perché dunque Grace Kelly si è "innamorata" di lui quando aveva dieci anni! Chi è un quarantenne di oggi che piace a una decenne di oggi?


      Miticissimo: la guerra di baffetti è un soggetto a cui nessuno ha pensato! Inondiamo la rete con questa faccenda dei baffi e vediamo se si smuove qualcosa!

      Moustache manubrio sparviero chevron pizzo mosca basettoni tricheco

      Erano le parole chiave per saltare in testa alle classifiche baffute

      Elimina
  6. Ah, Clark Gable in "Via col Vento"! Pensa che in seguito alla lettura del libro, ho voluto a tutti i costi rivedere il film, sottoponendo il marito alla seratona "Via col vento". Del resto gli faccio vedere i film coreani, che vuoi che sia rispolverare una vecchia gloria come questo film?
    Per quanto riguarda il naso fuori dalla mascherina, non avremmo mai immaginato di diventare espertissimi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh, tra tu e Luz mi avete fatto venire voglia di leggere il libro, che non ho mai letto, in effetti.
      Ma quali film coreani guardi? Di che genere?
      No, infatti, per quanto riguarda le mascherine, Clark non aveva la stessa esperienza che abbiamo svluppato noi...

      Elimina
    2. Di solito guardavamo i film di Kim Ki-Duk, abbiamo i dvd perché ci piacevano molto. Ultimamente abbiamo visto anche un film dal titolo "Little Forest" di Soon-rye Yim, molto semplice e carino che avevano dato in tv. E poi "Parasite" di Bong Joon-ho, che aveva vinto l'oscar, questo te lo consiglio davvero se non lo hai visto!

      Elimina
    3. Di Kim Ki-Duk non ho visto niente anche se mi ricordo di Ferro 3. Ho letto un po' la trama di Little Forest, sembra molto carino. Ma su quale rete lo hanno dato?

      Elimina
    4. Sì, è molto carino infatti. Lo avevano dato su TV2000, danno spesso dei film poco noti ma di qualità.

      Elimina
    5. Lo proverò a cercare! Grazie per la segnalazione.

      Elimina