mercoledì 16 dicembre 2020

CineAvventario #16

Buondì lettori ardimentosi!
Voi siete quelli che al pomeriggio si bevono il tè delle cinque (da bere però verso le 4)?



Ma se foste vissuti a Boston il 16 dicembre 1773, lo avreste bevuto o avreste boicottato la bevanda, buttandovi invece sul caffè o sulle tisane di foglie di lampone?

Siccome ai coloni nordamericani rugava assai dover pagare un sacco di tasse alla "madrepatria" inglese e non essere molto rappresentati in parlamento, un bel giorno, hanno detto: "Basta tè importato dalla Compagnia britannica delle Indie orientali! Preferiamo bere il tè importato di contrabbando e acquistato dai Paesi Bassi. Costa pure meno."

Così la Compagnia delle Indie ha iniziato ad avere dei danni economici e cosa ha fatto allora il governo britannico per venirle incontro? Ha fatto passare il "Tea Act" con il quale la Compagnia poteva vendere tè alle colonie senza pagare tasse di importazione e quindi il prezzo a cui poteva vendere il tè era addirittura al di sotto del prezzo dei contrabbandieri.

I coloni e i contrabbandieri erano dunque inviperiti al massimo e ce l'avevano su col governo britannico e anche con la Compagnia delle Indie che aveva tra l'altro una gran rappresentanza in parlamento.

Per cui, il 16 dicembre, un gruppo di giovani appartenenti al gruppo patriottico Sons of Liberty sono saliti abusivamente sulle navi ancorate al porto di Boston e hanno buttato a mare tutte le casse di tè che c'erano a bordo. E questo episodio si chiama Boston Tea Party. Mi ricordo di averlo studiato a scuola.

L'episodio trova spazio nel film Disney "I rivoltosi di Boston", tratto dal romanzo "Johnny Tremain". La storia narra di un ragazzo che, nella Boston del 1773, lavora presso un fabbro, ma un giorno si brucia accidentalmente una mano e non riesce più a continuare quel lavoro. Siccome fa fatica a trovare un'occupazione e non sa come tirare avanti, pensa di chiedere aiuto a un ricco mercante del posto, perché sa di esserne imparentato. Il mercante però non sa di questa parentela e in ogni caso non solo non vuole aiutare il ragazzo, ma lo fa perfino incarcerare accusandolo di furto.

Fortunatamente, il ragazzo riesce a uscire di prigione e grazie all'amicizia con l'apprendista dell'incisore Paul Revere, inizia a fare da messaggero per il gruppo Sons of Liberty e travestito da mohawk partecipa al Boston Tea Party. Oltre a ciò partecipa anche ad altri eventi di questo periodo rivoluzionario.

Non credo che il film abbia avuto tutto questo gran successo in Italia, ma d'altronde è una storia molto americana e personaggi chiave come Samuel Adams e Paul Revere a noi dicono ben poco (anche se mi ricordo che nell'enciclopedia dei "Quindici" c'era una storia su Revere, ma infatti i "Quindici" erano libri americani). Inoltre il film è sì ben fatto, ben recitato, con delle belle facce di attori, ma il tutto è un pochettino noiosettino, dal mio punto di vista. Non mi ha esaltato proprio tanto. Qualcuno di voi se lo ricorda?

Adesso dovete indovinare chi è il supercattivo, cioè il ricco mercante dal cuore avido. Vi agevolo la foto.
Chi è questo rubicondo signore imparrucato?

Forse lo riconoscerete nel suo aspetto più consueto.
Ora lo avete certamente riconosciuto, Sebastian Cabot alias il maggiordomo French di "Tre nipoti e un maggiordomo"! Ce lo berremmo un tè preparato da lui?

16 commenti:

  1. Non conoscevo il film, ma mi sembra la trama perfetta per un film Disney. La storia dimostra come i consumatori possano controllare il mercato, e ne abbiamo avuto la prova qualche anno fa con la Crociata Santa contro Satana Olio di Palma, che ha distrutto economie asiatiche secolari: quando i consumatori capiranno che non conta tanto il voto nelle urne quanto quello al supermercato, le grandi compagnie cominceranno davvero a tremare :-P
    Si sa niente del prezzo della camomilla all'epoca? :-D
    P.S.
    "rugava"??? What is this? :-D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì è la trama perfetta per un film Disney, ma mi sa che il target è qualche patriota nostalgico americano, ma siccome il film è del '57, in America erano probabilmente tutti patrioti nostalgici americani. E il tocco Disney si vede anche perché rispetto al romanzo sono state edulcorate delle cose, tipo la morte dell'amico del protagonista.
      E' vero, il voto del supermercato è quello che conta, ma è anche vero che mi ha sorpreso la storia dell'olio di palma. Un gran numero di consumatori devono essere d'accordo su qualcosa e soprattutto devono essere disposti a spendere di più. Mi pare che all'inizio di tutta la faccenda, quei due prodotti senza olio di palma costassero ben più di quelli con. Quando tocchi la maggior parte della gente sul portafoglio, gli idealismi si sciolgono velocemente.
      ahaha, ho usato il termine rugare impropriamente, perché di solito è transitivo. Vuol dire scocciare, infastidire.

      Elimina
  2. La Disney ha sfornato dei film che si è dimenticata non solo di inserire su Disney+ ma anche di censurare con comodo, ad esempio questo deve essergli proprio scappato dai radar ;-) Cheers

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ahah, sì, questo proprio se l'è dimenticata completamente. Ma su Disney+ mettono proprio tutti i film, anche quelli vecchi?

      Elimina
  3. Mitico il maggiordomo!
    Film che non ho mai visto, ma concordo con Cass... peccato che la Disney li abbia dimenticati.
    Insomma, il mare quel giorno era sicuramente speziato^^

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ogni tanto mi imbatto in film disney misconosciuti. D'altronde non tutti hanno avuto successo per cui con tutta la roba che hanno,lasciano indietro diverse cose.
      Aha è vero, il mare era molto speziato quel giorno, ma pare che qualche furbetto sia riuscito a mettersi in tasca un po' di tè da bersi poi comodamente a casa

      Elimina
  4. Posso suggerirei che forse la foto di Sebastian Cabot potrebbe essere presa da L'Uomo Che Visse Nel Futuro? Era uno degli amici a cui Rod Taylor presentava la sua Macchina Del Tempo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Penso tu abbia ragione, anche perché quando faceva il maggiordomo era di nuovo paffuto, anche se è vero che la barba un po' camuffa. Comunque era bello anche "L'uomo che visse nel futuro". Mi ricordo che mi era rimasto impresso lo stupore del protagonista al vedere l'indifferenza dei giovani mentre uno di loro annegava.

      Elimina
    2. Si gli Eloi tutti biondi e apatici. Gran film. Bruttino invece il remake con Guy Pearce, tutta CGI malfatta.

      Elimina
    3. Infatti, sono d'accordo, sia sugli Eloi che sul remake.

      Elimina
  5. Col carattere ribelle che mi ritrovo, sarei salito volentieri sulle navi a gettare il tè in mare.
    Ho rivissuto quella vicenda grazie al videogioco Assassin's Creed III ed è stata una ficata! Il film Disney lo ricorda un po', perché si interpreta un mezzo sangue che si veste da nativo. Peccato sia noiosetto, altrimenti lo avrei recuperato per le feste.
    L'attore lo avevo scambiato prima per il fratello di Aldo Fabrizi e la Sora Lella, nella prima foto, poi per Dom DeLuise... insomma, non ci ho preso manco di striscio 😆

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma prova a vederlo, magari a te non annoia. E se ti annoia, lo usi se per caso hai un attacco di insonnia!
      ahahaha è vero, c'era anche uno sketch in cui Fabrizi era vestito da settecento e aveva una parrucca bianca! Un po' ci assomiglia! Ma anche un po' a Dom De Luise però! Non eri proprio fuori strada.

      Elimina
  6. Per tornare ai nativi, sai che furono accusati proprio loro di aver versato le casse di tè quando le cose si misero male? Insomma, la storia americana tende a edulcorare ogni evento, ma poi scopri retroscena assurdi.
    Ah quella serie quanto la adoravo! Ma non avevo mica riconosciuto il maggiordomo nella prima immagine.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. So che quelli che erano andati a buttare a mare le casse di tè si erano travestiti da mohawk, ma pensavo che fosse una cosa così, tanto per far scena, non per veramente accusare i nativi. Mi pareva di aver capito che tutto sommato il malumore di questi Sons of Liberty fosse abbastanza conclamato e il buttare le casse di tè fosse un atto tipo "presa di posizione", qundi non pensavo che poi avessero voluto incolpare altri. So che c'erano le questioni sul pagamento dei danni, e che è intervenuto anche Franklin.

      Il maggiordomo in versione Luigi XIV è irriconoscibile in effetti. Senza barba non si direbbe proprio che è lui. Era un telefilm tranquillizzante

      Elimina
  7. La domanda iniziale è molto audace! Comunque non avrei mai e poi mai riconosciuto questo attore...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ahah, la domanda dell'orario del tè?? :D a quanto pare anche se si dice "tè delle 5", le 5 è proprio l'orario ultimo per berlo!
      No, credo che nemmeno l'attore stesso si sarebbe riconosciuto! Ha un look troppo diverso da come siamo abituati a riconoscerlo!

      Elimina