venerdì 17 dicembre 2021

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Buondì, cari lettori. Proseguo il mio calendario avventizio ritardatario. Faccio come la tartaruga di Esopo e continuo, seppur a passi lenti, il mio percorso verso il Natale.

Oggi ci tuffiamo nel 1974 e io mi chiedo: cosa pensava la gente comune all'epoca? Quali erano i dilemmi, le paure, le speranze, i problemi? Lo possiamo scoprire leggendo le lettere che appaiono in opportune rubriche sui giornali dell'epoca.

Molti problemi sono simili a quelli di oggi. Scrivono ragazzi dubbiosi sul proprio futuro, qualcuno si chiede se con la sua laurea in economia riuscirà a trovare lavoro (e già allora gli viene risposto che non è una laurea rara e dunque è meglio se faccia qualche altra specializzazione). Una ragazza vorrebbe sapere quanto dovrebbe venire pagata quando farà il praticantato presso uno studio di avvocati. Chiede inoltre che il suo nome non appaia nella richiesta. Le viene risposto che ha fatto bene a voler rimanere anonima, altrimenti rischia che nessuno studio la assuma!

Ci sono donne che si lamentano di essere trattate come sguattere dai mariti, ragazze che vogliono poter scegliere il proprio futuro senza condizionamenti di genere.

I problemi sembrano molto simili a quelli di oggi, ma visto che siamo in clima festivo, vorrei andare più sul leggero e riportare le lamentele e i quesiti che hanno risvolti più ridanciani.

Nella rubrica avvocatesca ho trovato delle perle mica da poco.

Una donna racconta di aver dato, in buona fede, un nome insolito al suo cane. Un nome che è anche quello di un noto uomo politico. Del resto, al cane quel nome sta proprio bene. Questa donna sostiene però che la gente è maligna e che la guarda in modo strano quando la sente chiamare il cane con quel nome. La donna teme che la gente maligna possa farle qualcosa. 

Un altro lettore esordisce dicendo che non gli piacciono i bambini, ma riesce a simulare bene questo sentimento. Ma una sera, a casa di amici, ha commesso la leggerezza di prendere un bambino piangente, allo scopo di cullarlo. Il bambino era senza pannolino, dopo un po' è successo il patatrac e l'uomo si è ritrovato con l'abito macchiato. Vorrebbe ora sapere se può chiedere ai genitori il rimborso per le spese di lavanderia. Non lo farà, era solo curiosità la sua. Certo, certo...

Le questioni relative ai cani sembrano molto sentite. Un uomo si lamenta che ogni volta che mette su un disco con la sua musica preferita, i cani dei vicini iniziano tutti ad abbaiare e ululare e l'uomo sospetta, anzi ne è certo, che siano i vicini ad aizzare gli animali contro la sua musica. Come far smettere i vicini di aizzare i cani?

Un altro invece si lamenta perché ha per vicino un maresciallo che ce l'ha con lui a causa del suo cane che abbaia alla luna. Non solo, ogni tanto l'autore della lettera manda da solo in strada il suo mastino napoletano, a fare la cacca e la pipì, ma quel noioso di maresciallo ha osato fargli una denuncia per omessa custodia di animali pericolosi! Non verrà mica condannato?!

Nel post precedente ho accennato al fatto che il film "La donna del bandito" fosse stato oggetto di ridoppiaggio e il ridoppiaggio in sé è un argomento piuttosto caldo di questi tempi. Beh, anche nel 1974 pare che il tema fosse sentito. Un lettore inviperito scrive che la televisione italiana deve smettere con lo scempio di ridoppiare i fillm (ma è la televisione che ridoppia?). La televisione crede forse che "quei pezzenti dei doppiatori moderni possano rendere lo stesso tono drammatico dei doppiatori originali" dei film vecchi?

Che toni amichevoli!

Ma è il momento orsù di guardare un film in tv! E finalmente un film commedia, perché qua siamo sempre sul serio andante. Nel film, che tra poco vi comunico, la co-protagonista è una donna emancipata, una donna che lavora e che non molla tutto sui due piedi per seguire il suo futuro marito a Parigi. 

Forse non sarebbe d'accordo con questo atteggiamento il creatore di questa pubblicità:


Allora, a parte lo slogan "Lei stira veloce, lui ammira felice", vi devo trascrivere i consigli sottostanti che spiegano come far felice un marito. Forza, donne, seguite:

"Preparandogli gustosi pranzetti? Anche! Ricevendolo ogni giorno con un bacio? Anche! Assecondandolo nei suoi piccoli hobby? Anche! Nella vita nervosa e frenetica di oggi, cercare di rendere felice il marito è per una moglie la mossa più furba per trasformare la casa in una deliziosa oasi di pace dove si sta e si torna sempre volentieri. Ecco perché è bene fargli iniziare la giornata nel modo migliore con una camicia fresca di bucato, stirata alla perfezione." 

Segue descrizione delle proprietà dell'appretto.

Una pubblicità di budino, propone addirittura il test per sapere se si è delle mogli perfette. Eccolo, se volete provarlo:

E anche se la donna lavora e non pensa al marito, c'è sempre qualcosa che la tormenta.


Per fortuna che c'è la lavatrice per la donna che lavora. Per un uomo è troppo difficile azionare i pulsanti della programmazione del lavaggio.

 

Ma bando alle ciance, ora è il momento del film e dovete subito preparare qualche bottiglia di liquore per accompagnare la visione, perché questo è un film in cui si beve come solo nella Hollywood classica sapevano fare. 

Il film è "Tre su un divano" con Jerry Lewis (pure regista) e Janet Leigh.

Jerry è un pubblicitario che riceve la proposta di andare a fare un lavoro a Parigi, mentre Janet è la sua fidanzata e di mestiere fa la psicologa. Il problema è che tre delle sue pazienti sono in forte crisi, tutte e tre a causa degli uomini che hanno incontrato e che hanno causato loro grandi problemi di fiducia e autostima.

Quindi la psicologa si sente responsabile nei confronti di queste tre ragazze e non vuole "abbandonarle" per andare a Parigi. Anche perché queste ragazze reagiscono male all'idea di non venire più assistite dalla loro dottoressa.

Jerry non prende bene la notizia, si incavola e dice alla fidanzata: "Allora non ci vado neanche io a Parigi e allora inizierò a odiarti, tu ti sentirai respinta e diventerai insicura e allora sarai tu ad aver bisogno di uno psicologo!"

La mette giù piano, insomma.

Per fortuna, un amico comune dà a Jerry un'idea bizzarrissima per salvare la situazione. Praticamente Jerry deve uscire con le tre ragazze/pazienti, separatamente è chiaro, e "guarirle" dalla loro insicurezza. Quindi, a una ragazza si presenta come cowboy perché lei adora i cowboy, con un'altra si spaccia per atleta perché lei è in fissa con lo sport e con la terza si finge un impacciato esperto in zoologia, dal momento che lei è appassionata di quell'argomento.

Naturalmente, la fidanzata psicologa è all'oscuro di questi magheggi, anche se ha qualche sospettino... Comunque tutto pare filare liscio, le tre ragazze superano le loro turbe, quindi la psicologa decide che può andare a Parigi con Jerry, ma cosa succederà durante la festa di addio quando nella stessa stanza saranno presenti sia Jerry che le tre ragazze?

Il film è piuttosto divertente, magari non dei migliori di Jerry Lewis, ma ha comunque i suoi momenti. Forse potevano esserci più scene in cui lui avrebbe dovuto barcamenarsi contemporaneamente con le diverse donne, invece di arrivare a incasinarsi solo alla fine, alla scena della festa, dove gli tocca cambiare voce e modo di fare a seconda della ragazza con cui sta parlando e dove cerca in tutti i modi di prendere un ascensore e fuggire dalla festa.

Comunque Jerry Lewis o piace o non piace. A me personalmente piace, più film suoi guardo e più lo apprezzo. Oltre a lui e Janet Leigh, nel film, c'è pure lo sceriffo Rosco di Hazzard e la mitica "pinguina" Kathleen Freeman, a volte autoritaria, a volte allegra, perché qui a Hollywood si beve, si fuma e ci si diverte assai!

Tipico momento allegro

E un brindisi anche a voi! Alla prossima!

12 commenti:

  1. Posso dire senza vergogna che lavatrice e ferro da stiro sono miei attrezzi del mestiere anche se non sono una donna😜

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  2. Viva la tartaruga di Esopo! Meglio tardi che mai 😉

    Fantastiche le lettere! I cani (maleducati) hanno sempre rotto il cazzo. Scommetto che erano tutti di piccola taglia, inutili, odiosi e sempre incazzati col mondo perché sono delle piccole schifezze! 😈
    Però quello della cacata dell'infante ha vinto 🤣
    Il nome del cane identico a quello del politico non riesco a indovinarlo.

    Mi trovo affine a chi era contro i ridoppiaggi. Li odiavano loro, li odio io ancora oggi, da tanti anni ormai! Non migliorano mai, anzi, peggiorano sempre la qualità!

    Viva i film dove bevono e che ti fanno bevere! 😝

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    1. :D confermo che i piccoli cani tendono a essere un po' nevrotici, non so, forse stanno troppo rinchiusi. O forse dipende dai padroni! Mi sa che i poveri cani sono succubi di certi personaggi che non dovrebbero avere animali credo.
      Comunque, nel caso delle lettere, l'avvocato ha insinuato che non fossero i vicini ad aizzare i cani, ma che fosse l'autore della lettera a mettere musica a volume troppo alto e a provocare il coro di ululati!

      ahahaha quello della cacata è veramente assurdo! L'avvocato gli ha detto che i genitori del pargolo avrebbero dovuto pagare solo nel caso gli avessero cacciato "a viva forza" il bambino in braccio. Invece siccome lo ha preso lui di sua iniziativa, che si pagasse la lavanderia.
      Il nome del politico invece... mah, dev'essere stato qualcosa di particolare, qualcosa tipo Benito, Amintore o forse Bettino!

      Anche a me non piacciono i ridoppiaggi, di solito. Ma pensavo che non ci si lamentassero già negli anni '70! Anzi, non pensavo nemmeno che già ridoppiassero, a dire il vero.

      Nei film anni '60 sono sempre lì col bicchiere in mano, appena usciti dal fornitissimo angolo liquoresco col secchiellone del ghiaccio che prendono a piena manciata!

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  3. A giudicare dalle lettere, è proprio vero che certe lamentele condominiali non cambiano mai, come il problema del cane che abbaia oppure ulula, e poi la rubrica dei problemi di cuore.
    "Stira e ammira" era un classicone, a me è venuta in mente anche la pubblicità dell'uomo che non deve chiedere mai, anche se forse è più degli anni '80. Certo che nelle pubblicità lui ha sempre l'aria poco intelligente...
    Il questionario abbinato al budino sembra un promemoria rapido per le geishe!
    Voglio assolutamente vedere il film "Tre su un divano", che commedie facevano all'epoca, mi piacevano moltissimo. XD

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    1. In condominio è il cane che dà problemi, in paese è il gallo... :D c'è sempre qualcuno che si lamenta!

      È vero, l'uomo che non deve chiedere mai è leggendario, probabilmente hai ragione, è anni '80, ma dev'essere "figlio" ideale dell'amarissimo Petrus che vedevamo l'altro giorno, dove solo il vero uomo poteva resistere all'amarezza!

      Anche io ho pensato alle geishe... ma ste mogli erano in pratica delle domestiche??

      Sì, anche a me piacciono quelle commedie hollywoodiane anni '60, quei colori, quello stile frizzante. Poi ci sono sempre dei caratteristi o delle scenette sopra le righe che mi piacciono proprio. Mettono davvero di buon umore!

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  4. Vai tranquilla, se anche finisci dopo Natale fai solo un piacere a chi in questi giorni è sommerso dalle cose da fare! (ogni riferimento a fatti e persone realmente sotto stress è puramente casuale).
    L'amarcord delle pubblicità è davvero interessante. Molte cose sono cambiate, anche a livello di confezione - ma in quegli anni sapevano come ripetere all'infinito il nome del prodotto perché restasse ben impresso. Oggi finisci spesso per ricordare la pubblicità, più che il prodotto.
    (accidente che pensieri profondi mi vengono tra una correzione di compiti e l'altra...)

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    1. Credo che finirò per la Befana! :D
      Mi immagino, guarda, le ultime settimane di scuola prima delle vacanze, credo siano da sfinimento. Poi in tutta questa situazione.

      È vero, anni fa era emerso il tormentone pubblicitario col tipo che diceva Buonaseeeera. Sicuramente te lo ricordi, ma la pubblicità non era stata di successo perché la gente si ricordava il buonasera ma non il prodotto pubblicizzato.
      Invece negli anni precedenti non dimenticavano di rimarcare il nome del prodotto. Dopo trent'anni mi ricordo ancora "Baleno e lavoro meno" o "Alle morbide Furit Joy, resistere non puoi, devi devi devi masticar!" e altre.
      Oggi non saprei dire una pubblicità che sia una, credo mi passino davanti ma non le registro minimamente. Vero anche che guardo molta meno tv, ma proprio difficilmente gli spot odierni catturano il mio interesse. A parte che poi sono sempre auto o telefoni.

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  5. Oh, il mio anno! All'epoca dei fatti avevo circa due mesi :-P

    Geishe? Scherziamo? Da loro è richiesta cultura e capacità discorsiva: qui si parla di meri elettrodomestici! La donna è una stira-tutto, brava-Simac, stira-e-ammira, lava-tutt-e-cose e pure muta, che se no l'oasi di pace poi si rovina e il marito non torna a casa! :-D
    Ma la cosa che mi fa più ridere è la pubblicità finale, quella che è molto avanti e progressista, visto che accetta l'inaccettabile - cioè che una donna lavori invece di stare scalza in cucina - però... deve lavorare seduta con la faccia alla parete, e soprattutto in un ambiente domestico!
    Sembrano altre epoche ma purtroppo non lo sono: ancora negli anni Novanta mio zio non voleva che mia cugina facesse la parrucchiera perché diceva che sono tutte prostitute. Sarebbe stato da chiedergli: "e tu come lo sai?" :-D

    Il cinema aveva due gambe: il fumo e l'alcol. La massa di soldi che quelle due industrie spostavano era inimmaginabile, quindi ogni attore doveva fumare come dieci turchi e bere fino al coma etilico, se no rischiava di perdere sponsor. E siamo in tempi in cui si pensa che il fumo faccia bene, perché distende i nervi.
    Oggi, che è vietato anche solo dire la parola "sigaretta" in qualsiasi film americano, c'è un bel problema coi film storici. E' uscito su Prime Video un film bellissimo, che se ti capita te lo consiglio, "Being Ricardos", la storia del successo della serie TV "Lucy ed Io", sponsorizzata (come ogni altro prodotto) dalla Philip Morris: nel film si arrivano a vedere forse tre o quattro sigarette, ma la storia racconta di intere produzioni che si basavano sul fumo e in cui pure i cani fumavano per fare pubblicità.

    Splendida chicca hai trovato, quella sulle lamentele del ridoppiaggio. Credevo onestamente fosse una "invenzione recente", quando cioè negli anni Ottanta la RAI ha recuperato il mare di film rimasti inediti o perduti e li ha doppiati per la TV, assicurandosi di farli sparire per sempre e murarli vivi nei propri archivi. (Se non fosse per i pirati decine e decine di film sarebbero andati perduti, perché la RAI non li riproporrà mai.) Non sapevo già nel '74 fosse una pratica comune e soprattutto nota agli spettatori.

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    1. Ma e cosa ha fatto ua cugina? Ha fatto lo stesso la parrucchiera o ha dovuto piegarsi al volere del padre? (Ma che è sto abbinamento tra parrucchiere e intrattenitrici? :D)

      Grazie per la segnalazione su Being Ricardos, lo guarderò certamente. Comunque è proprio incredibile che volessero far passare quei prodotti come prodotti che fanno bene. Se avessero puntato sulo sull'allure, capirei, ma addirittura fare discorsi di salubrità!

      Mi sono stupita anche io del ridoppiaggio all'epoca. Non riesco più a ritrovare la lettera dei quello spettatore che si lamentava. In pratica lui diceva che la televisione ridoppiava come scusa perché si era persa la traccia audio, ma lui non ci credeva perché diceva che quando si perde qualcosa si perde tutto, è tutto insieme audio e video. E dunque non so che idea complottistica pensava ci fosse dietro. Appena ritrovo la lettera ti dico.

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    2. Le vecchie usanze e ideologie sono dure a passare, e roba che sembra uscire da racconti di provincia di metà Novecento è ancora viva e vegeta a fine secolo, comunque poi mia cugina ha fatto la barista.

      Per questo gli scienziati (almeno quelli in gamba) ripetono sempre che la scienza non è la verità, perché nuove scoperte portano a cambiare totalmente la nostra vita. L'amianto era sicurissimo e lo si metteva dovunque, perché era proprio un toccasana, finché... ops, abbiamo scoperto che è cancerogeno!
      Il fumo era ben visto e addirittura era un rituale così socialmente appetibile che i signori avevano l'usanza di cambiarsi per fumare, indossando quell'abito che ancora noi oggi chiamiamo... smoking, ovviamente ^_^
      Ecco perché tutti i romanzi e film storici ambientati fino agli anni Ottanta che non mostrino TUTTI a fumare, contenti di farlo e con il benestare della comunità medica, sono falsi storici. Ma questa è un'altra storia.

      Sul mio blog zinefilo ogni venerdì sto raccontando la "febbre marziale" che dal gennaio 1973 ha colpito l'Italia, portando da noi fiumi e fiumi di film cinesi... quasi tutti perduti in lingua italiana! La distribuzione nostrana se ne fregava altamente di tutto e della conservazione se ne è sempre occupata pochissimo (diciamo niente), quindi il lettore del 1974 doveva ringraziare che la TV qualcosa era riuscita a recuperare, ridoppiandola :-D

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    3. Infatti, andando a rileggere la risposta che viene data a quel lettore si evince che capita spesso che la traccia sonora si perda (gli viene spiegato che audio e video sono separati e solo in proiezione al cinema sono uniti) e che dunque si è cercato di ripristinare il sonoro di quei film di Wyler per cui erano sparite. E chi risponde gli lancia una frecciata e dice: "Le colonne sonore erano introvabili (i curatori sarebbero felicissimi di averne notizie da lei, se ne possiede).
      Poi siccome il lettore insiste sull'originalità della vecchia versione, chi risponde gli dice che se proprio si vuole essere precisi, l'originale è la versione americana. Ma siccome nessuno in Italia è interessato a come recita l'attore in originale, si adotta il compromesso del doppiaggio.

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